
contrariamente a quanto è stato detto non siamo chiamati a decidere se mandare il collega Milanese in galera sulla base di quanto sinora accertato dalla magistratura.
Siamo invece chiamati a decidere se quanto sinora fatto dalla magistratura e le conclusioni che la stessa ha sin qui tratto siano rispondenti alle leggi in vigore e se nel fare questo vi siano profili tali da poterci far dire o meno che vi sia stato un intento persecutorio nel confronto del collega Milanese.
La conclusione che ho tratto in giunta e che qui riporto è la seguente: a mio avviso non vi è fumus persecutionis nei confronti del collega Milanese, non almeno da parte dei magistrati.
Voglio solo chiarire a chi ha contestato che con il loro il voto, sia nel caso del collega Papa che in questo, i deputati radicali tradiscono il loro garantismo, che il garantismo è il rispetto della legge e se la legge è sbagliata la si cambia e non la si disapplica a seconda dei casi.
Vorrei inoltre ricordare soprattutto ai colleghi della maggioranza che quando ci contestate questi voti lo fate nel nome dei nostri referendum, delle nostre lotte delle nostre proposte di legge e se Papa oggi è in galera è a causa delle vostre leggi o della vostra inattività.
Dobbiamo cambiare le leggi, dobbiamo riformare la giustizia e per farlo è necessario sgombrare il tavolo affinché l’arretrato non continui a pesare sul presente e sul futuro.
Per fare questo c’è solo una soluzione e la soluzione è amnistia, indulto, depenalizzazione.
Per il resto potete esercitarvi nell’emanare leggi per uno o non applicarle per un altro, noi continueremo a lottare perché la legge sia uguale per tutti."