La campagna internazionale per il Tibet ha visto negli anni aumentare la popolarità e il riconoscimento per il Dalai Lama, sin dal conferimento del Premio Nobel per la Pace del 1989, ma ha dovuto registrare nel contempo una sostanziale incapacità di confronto con la Repubblica Popolare di Cina. I tanti rivoli di iniziative in ambito culturale, religioso o solidaristico si sono arenati nella difficiltà di rendere forti e credibile un approccio politico alla questione aperta del Tibet occupato, martoriato e colonizzato dai cinesi. La risposta degli enti locali, non solo italiani ma sopreatuuto europei, è sembra essere quella più rispondente - in chiave di lettura e progettazione - alle esigernze dell'Autorità tibetana in Esilio, che si è dotata di un Parlamento e di un Governo democraticamente eletto.
Dal Piemonte e da Torino oggi è stata rilanciata un'iniziativa che ha avuto l'adesione di tanti comuni, province e regioni in Italia. Particolarmente significativo che la mostra "Il tuo mondo è il mio mondo" visitabile fino a domenica nel foyer dell'Auditorium Rai di via Rossini, allestita dalla Costa Family Foundation, sia stata sponsorizzata dal Segretaria Sociale della Rai (nell'ambito del Prix Italia 2011) e dalla Provincia Autonoma di Trento. Solo riuscendo ad "incastrare" i cinesi in un confronto internazionale sulle richieste - ragionate e ragionevoli - dei tibetanisi può sperare di contribuire con il mriconoscimento di una vera autonomia a preservare quanto ancora rimane dell'immenso patrimonio cultura, religioso, ambientale del Tibet storico.
Voglio infine far i miei più cari auguri di buon lavoro all'amica, iscritta e dirigente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, Dolma Gyari di cui ieri sono state rese pubbliche da Dharamsala (India) le deleghe assunte nel nuovo Governo tibetano in Esilio: Dolma, che è stata più volte ospite a Torino ed in Piemonte, sarà ministro delgli Affari Interni.
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