"Con la decisione di ieri dell'Assemblea Generale dell'Onu di riconoscere il consiglio nazionale di transizione libico come legale e legittimo rappresentante della Libia alle Nazioni unite, occorre agire affinchè esso acquisti le caratteristiche di vera rottura colle politiche liberticide del passato la cui prova del nove sarà il coinvolgimento a pieno titolo politico delle donne. Infatti, data la provenienza oscura, se non dubbia, di alcune sue componenti, solo la risposta alla formale e ferma richiesta del riconoscimento dei diritti delle donne, a partire da quelli civili e politici, da parte di chi ha aiutato la Libia a liberarsi di Gheddafi potrà consolidarne la credibilità.
Allo stesso tempo, visto che l'Italia ha scongelato oltre 2.5 miliardi di euro di fondi libici investiti in Italia, occorre non dimenticare le richieste degli italiani cacciati da Gheddafi negli anni 70 e 80 e, altrettanto sicuramente, non dedicare quegli otto milioni di euro recuperati alla cooperazione internazionale dal decreto missioni e, visto anche quando emerso dalle ultime rivelazioni di WikiLeaks, magari stornarli per la carestia in Corea del Nord.
Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito
© 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
SEGUICI
SU
FACEBOOK
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.