
“Ottenuta dai consiglieri d’opposizione solo dopo reiterate richieste ufficiali, la riunione odierna della commissione Sanità della Regione Lazio si è conclusa che un’ennesima fumata nera. La Regione è il principale ente di governo servizio Sanitario, ma secondo la Presidente Mandarelli e i consiglieri di maggioranza la Commissione Sanità del Consiglio non è competente sull’epidemia di tubercolosi al Gemelli”. Lo dichiarano in una nota congiunta i consiglieri regionali Giulia Rodano (Italia dei Valori), vicepresidente della Commissione Sanità, Rocco Berardo (Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei) Enzo Foschi (Partito democratico) e Giuseppe Celli (Lista civica cittadini per Emma Bonino), membri della Commissione. “Abbiamo chiesto di poter audire la Presidente Polverini o persone delegate dalla Giunta”, proseguono i consiglieri “l’ASP Lazio Sanità e l’ASL RME per acquisire informazioni su un’emergenza sanitaria che sta allarmando molte famiglie quale l’epidemia di TBC ma, a detta della Presidente di Commissione Mandarelli, sul più grave evento infettivo mai verificatosi negli ospedali del Lazio non verranno convocate audizioni né sedute di approfondimento e indagine”.
“Eppure” dichiarano i consiglieri di opposizione “leggendo la relazione che la Presidente Polverini ha presentato a Fazio, le ragioni per convocare nuovamente la commissione ed avviare un’indagine escono assai rafforzate. Il contagio del batterio TBC in un policlinico è un clamoroso evento-sentinella: la Magistratura è deputata ad accertare le responsabilità, alle istituzioni spetta accertare le cause. Ad esempio, risulta che nei controlli disposti dalla Legge 626 l’esame sulla TBC non c’è. Noi quindi abbiamo chiesto, e continueremo a chiedere, che la Regione svolga fino in fondo il suo dovere e individui quali possono essere le misure affinché tali eventi non si ripetano, a cominciare dalla modalità di sorveglianza degli operatori sanitari fino alla valutazione delle capacità dei dipartimenti di prevenzione di svolgere efficacemente il proprio ruolo di controllo”.
“Per la commissione sanità ci sarebbero stati vasti spazi d’azione e d’indagine” aggiungono. “Peraltro, contestualmente, poco o nulla è dato sapere sull’attuale stato di sicurezza sul Gemelli, visto che non è in corso alcuna riflessione sulle contromisure da adottare negli ospedali della regione. Il fatto di continuare a convocare la Commissione Sanità senza che questa produca la benché minima risposta politica, e in questo caso anche di conoscenza, rappresenta un atteggiamento del tutto insensato da parte di questa maggioranza di chi presiede la Commissione Sanità. Ne prendiamo atto, non potendo fare a meno di denunciare pubblicamente questo inaccettabile comportamento”.
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