
Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale in Commissione Bilancio della Camera in occasione dell’esame degli emendamenti alla ennesima manovra finanziaria.
Voglio proprio vedere se qualcuno dei giornalisti distratti che scrivono sui media nazionali, o qualche esismio economista, per non parlare di Confindustria, avrà il coraggio di continuare a negare (o a fingere di non sapere) che i radicali in occasione di questa ennesima manovra finanziaria hanno presentato [2], come emendamenti, il più completo, e il più qualitativo, pacchetto di misure finanziarie che secondo gli economisti del mondo consentirebbero, soli, in Italia di sistemare i conti pubblici, assicurare la crescita economica, e rilanciare la democrazia politica nel Paese.
Un pacchetto di misure sui costi – veri – della non democrazia, come l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, riforme strutturali delle pensioni di anzianità e del welfare state (a favore degli attuali esclusi), liberalizzazioni e privatizzazioni estese, cancellazioni di privilegi insostenibili, come l’esenzione ICI agli immobili di enti religiosi che svolgano attività commerciali, misure su riduzione delle spese militari, su riduzione e rimodulazione degli sconti sulle accise dei carburanti, anche con finalità di promozione delle fonti rinnovabili. Tutto in continuità con una storia, quella radicale, trentennale.
Ieri, sera in particolare, in Commissione Bilancio alla Camera, questi emendamenti hanno alimentato un dibattito che è stato totalmente censurato dalla stampa e dai media di oggi.
A quando, magari sul Corsera, un opinionista scriverà ancora una volta che i partiti sono tutti uguali, che nessuno ha il coraggio di sfidare l’impopolarità per non essere antipopolari?”.
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