Nel 1993 nostro referendum respinto dalla Consulta in strano modo.
Ancora una volta per fatti di cronaca giudiziaria la Guardia di finanza torna ad essere al centro delle polemiche, anche politiche.
In poche settimane abbiamo letto di gruppi di potere che si scontrano all’interno del corpo militare, di Ministri che si sentono spiati, di alti funzionari coinvolti in storie opache, sino alle dichiarazioni del sottosegretario Crosetto che ritiene il potere delle Fiamme gialle “ troppo grande, troppo incontrollabile”.
Chi vuole occuparsi seriamente di questo ha un solo punto di partenza: l’urgente smilitarizzazione della Guardia di finanza, ennesima anomalia tutta italiana che non ha paragoni negli Stati democratici.
Per capire quanto la smilitarizzazione sia il nodo centrale, basta ricordare cosa avvenne nel 1993, quando la Corte costituzionale, come riportò l’allora direttore de Il Tempo Belpietro, prima ammise e poi respinse il referendum radicale a seguito di un incontro tra il Presidente della Repubblica ed alcuni generali.
Una domanda alla Direttrice Generale della Rai: non sarebbe il caso che la Rai organizzi da subito un dibattito pubblico a riguardo?
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
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