
Comunicato del Senatore Marco Perduca, radicali - PD, e di Diego Sabatinelli ed Alessandro Gerardi, rispettivamente Segretario e Tesoriere della Lega Italiana per il Divorzio Breve
E’ notorio che quando c’è bisogno di liquidità tutti i governi vanno a cercare denaro dove sono sicuri di trovarlo. Che siano gli stipendi “certi” del dipendente, o beni e servizi diventati primari e di massa, se c’è da reperire urgentemente denaro, dopo che se ne è buttato fin troppo nei soliti pozzi senza fondo, è al cittadino più indifeso, e quindi debole, che ci si rivolge. A volte questa politica di “riscossione”, però, risulta ancora più odiosa che in altre occasioni: la tassa per separarsi e divorziare ne è un esempio, e ancora peggio quando la tassa si applica a chi chiede la revisione di un provvedimenti: ben 85 euro!
Eppure tutti, Tremonti compreso, sono ormai a conoscenza dei dati che dimostrano il naturale impoverimento della persona che abbia affrontato una separazione e debba ricostruirsi una vita. Impoverimento che arriva a determinare la vera e propria miseria per alcune fasce di cittadini che finiscono letteralmente alla Caritas. Chiedere la revisione di un provvedimento diventato insostenibile non può essere un servizio per cui pagare una tassa, ma un diritto. E tutto questo solo per reperire pochi milioni di euro a fronte di una manovra da 40 miliardi
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