
Dopo i dati del rapporto Inps, illustrati dal Presidente e Commissario Straordinario dell’ente previdenziale, Mastrapasqua, con toni trionfalistici, contro l’evidenza di dati per cui – già adesso – il 50,8 per cento delle pensioni non raggiunge i 500 euro mensili e il 79 per cento non raggiunge i mille euro lordi mensili (il problema non riguarda quindi soltanto i giovani…), oggi la ricerca realizzata dal Censis per Unipol rincara la dose: il 42% dei lavoratori dipendenti tra i 25 e i 34 anni andrà in pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. Aggiungiamo che secondo lo studio realizzato da Andrea Telara, affermato giornalista economico e collaboratore, tra gli altri, de “Il giornale delle partite Iva”, gli assegni erogati dall’Inps nel 2050 saranno tra il 50 e il 70 per cento più bassi rispetto agli ultimi redditi dichiarati.
La situazione – un vero e proprio disastro sociale, economico, politico e civile – è ancora più grave per gli iscritti alla Gestione separata dell’Inps, che pagano aliquote contributive altissime (27%) su cui si regge tutto il sistema, ma rischiano – se non raggiungono i minimi richiesti dalla legge – di perdere quei contributi (i c.d. contributi silenti [2]) e di non averla proprio, una pensione.
Per questo Radicali italiani ha convocato per il 6 ottobre prossimo, insieme al Colap (Coordinamento libere associazioni professionali) e all’Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) la Seconda giornata nazionale dei contributi silenti, con manifestazioni davanti alle direzioni Inps di tutta Italia, per chiedere che sia calendarizzata e discussa la proposta di legge radicale [2], primo firmatario Maurizio Turco, per il diritto alla restituzione di quei contributi che non abbiano dato luogo ad un corrispondente trattamento pensionistico.
Oggi anche la leader della Cgil, Susanna Camusso, ha commentato i dati del Censis con parole importanti: se vorrà mobilitarsi al nostro fianco su questa battaglia, che è il punto di attacco per una riforma finalmente equa delle pensioni, ne saremo felici, e restiamo più che mai disponibili a un incontro con lei e con tutti coloro che vorranno dar corpo ad una vera “unione laica delle forze” su questo obiettivo puntuale.
Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani
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