
Lettera a vertici Rai per spazi di approfondimento politico.
Questa mattina Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani e Marco Beltrandi, membro della Commissione parlamentare di vigilanza, hanno scritto al Cda della Rai e alla DG Lorenza Lei per chiedere una tempestiva revisione dei palinsesti estivi.
"A partire dal 21 giugno e sino alla metà di settembre sono sospesi tutti i programmi di approfondimento politico in prima e seconda serata, in aperta violazione degli obblighi derivanti dalle norme e dal Contratto di servizio e con grave danno per la continuità del processo di formazione e informazione dell'opinione pubblica ", scrivono i due esponenti Radicali.
"Si tratta di una scelta editoriale - proseguono- che non trova giustificazione alcuna, né dal punto di vista normativo né da quello imprenditoriale. Con 13 mila dipendenti e oltre 1600 milioni di euro di canone è impensabile che l'azienda non abbia al suo interno le risorse professionali per fare fronte alle vacanze delle redazioni e dei conduttori di Porta a Porta, Ballarò, Annozero e L'Ultima parola. Anche sotto il profilo dell'audience, oramai il pubblico televisivo nei mesi estivi è ancora molto numeroso."
"La Rai, invece, passa improvvisamente da 4 programmi a settimana per un totale di 28 puntate in un mese a zero approfondimento nei tre mesi estivi. Eppure "ricordano Staderini e Beltrandi "l'attuale momento politico, nazionale e internazionale, richiederebbe un livello alto di informazione. Il Paese ha una indubbia esigenza di conoscere, di dibattere, come testimonia la partecipazione popolare ai referendum nazionali".
I due Radicali concludono chiedendo che "la Rai predisponga per le prossime settimane un numero consistente di spazi di approfondimento politico, anche in prima serata, utilizzabili anche per affrontare temi che sinora non hanno avuto spazio, al pari di quelle forze politiche le cui iniziative non sono state rese conoscibili agli italiani."
Quello che segue è il testo della lettera:
Spett.le Rai
Radiotelevisione Italiana S.p.a.
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c.a Presidente Garimberti
c.a. Consiglieri di amministrazione
c.a. Direttore Generale Lorenza Lei
p.c. Al Presidente della Commissione di vigilanza
p.c. Al Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Signor Presidente,
Signori Consiglieri,
Signora Direttore generale,
Riteniamo doveroso sottoporre alla vostra attenzione la necessità di riconsiderare i palinsesti che la RAI ha predisposto per i mesi estivi.
Ancora una volta, infatti, il servizio pubblico radiotelevisivo ha interrotto la sua attività di approfondimento politico e informativo in aperta violazione degli obblighi derivanti dalle norme e dal Contratto di servizio.
A partire dal 21 giugno e sino alla metà di settembre sono sospesi tutti i programmi di approfondimento politico in prima e seconda serata, con grave danno per la continuità del processo di formazione e informazione dell’opinione pubblica.
Tra settembre 2010 e maggio 2011 la Rai ha mandato in onda, in prima serata, circa 200 puntate (con presenza di politici) di Porta a Porta, Annozero, Ballaro, l’Ultima parola, ovvero di quei programmi di approfondimento politico di massimo ascolto che la Rai considera parte integrante della sua offerta di “informazione. Per 9 mesi all’anno la Rai ha ritenuto che, per una copertura informativa adeguata, fossero necessarie, insieme ai telegiornali, ben 4 trasmissioni serali diverse, con una media complessiva di 7 puntate settimanali, 28 in un mese. Senza considerare l’arrivo con frequenza giornaliera dal mese di marzo di Qui Radio Londra.
Nei tre mesi estivi, invece, la Rai ha inopinatamente sospeso ogni approfondimento serale, con l’unica eccezione di Linea Notte che comunque viene messo in onda in versione ridotta, mentre Porta a Porta si trasforma in un improbabile sequel di delitti e misteri.
Tale scelta editoriale non trova giustificazione alcuna, né dal punto di vista normativo né da quello imprenditoriale.
A fronte di 13 mila dipendenti e 1619 milioni di euro di canone non è certo possibile sostenere che il periodo di ferie delle redazioni e dei conduttori di Porta a Porta, Ballarò, Annozero e L’Ultima parola impedisca all’azienda di trovare al suo interno le risorse professionali necessarie a predisporre una programmazione alternativa.
Peraltro, tutti i dati di rilevamento confermano come negli ultimi anni il pubblico televisivo nei mesi estivi, in particolare sino al mese di luglio, sia molto più numeroso di un decennio fa.
Parimenti, gli obblighi di servizio pubblico non vanno certo in vacanza: come ricordato dalla Corte costituzionale, il processo di informazione e formazione dell'opinione pubblica è un processo continuo che non ammette interruzioni “al fine specifico di consentire -in ogni tempo e non solo nei periodi elettorali- la più ampia informazione del cittadino per formare la sua consapevolezza politica”.
A maggior ragione nell’attuale contesto politico, nazionale ed internazionale, che è tale per cui si rende necessario un livello alto di informazione e approfondimento. Basti pensare alle questioni di grande rilevanza che hanno contraddistinto l’attualità delle ultime settimane e che saranno al centro dei prossimi mesi: forse mai nella storia italiana il dibattito politico si prevede acceso durante i prossimi mesi estivi.
Come ha dimostrato la recente straordinaria partecipazione popolare ai referendum nazionali, il Paese ha una indubbia esigenza di conoscere, di dibattere: dell’attività del Parlamento; del debito pubblico e delle scelte di politica economica; delle soluzioni alle condizioni di lavoro precario e dei rapporti tra imprese e sindacati; della politica internazionale e di quelle sull’immigrazione; delle condizioni di emergenza della giustizia italiana e delle condizioni disumane e disperanti in cui vive la comunità penitenziaria; della riforma della politica e dello Stato; delle inchieste giudiziarie che fotografano una classe dirigente intrappolata nel malaffare.
E tanti altri temi che non sono stati adeguatamente affrontati in questo anno potrebbero essere oggetto di un recupero di informazione, al pari di quelle forze politiche le cui iniziative non sono state rese conoscibili agli italiani.
Lo scorso anno, a seguito di una nostra mobilitazione, la Rai accolse analoghe richieste e, seppur tardivamente, predispose degli spazi informativi a partire dalla fine del mese di luglio.
Siamo pertanto a chiedervi che la Rai, da subito, ponga in essere un numero consistente di spazi di approfondimento politico, anche in prima serata, che consentano ai cittadini italiani di adeguatamente conoscere i temi dell’attualità e le questioni che caratterizzano questa fase storica, nel pieno rispetto degli obblighi di servizio pubblico.
Roma, 20 giugno 2011
On. Marco Beltrandi (Commissione parlamentare di vigilanza)