
- Dichiarazione di Josè de Falco, membro di giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
Pillola del giorno dopo mero contraccettivo d'emergenza. Dopo evidenze scientifiche, ribadite da ultimo oggi, il Comitato Nazione di Bioetica e il Ministero della Salute, ciascuno per le proprie competenze, corrano ai ripari sull' abnormità di quanto affermato in tema di liceità dell'obiezione di coscienza dei medici e, addirittura, dei farmacisti.
Oggi è stato ribadito, come già affermato congiuntamente nel 2008 dalla FIGO (International Federation of Gynecology and Obstetrics) e dall’ International Consortium for Emergency Contraception (ICEC) , in un documento congiunto messo a punto dalla Societa' italiana della contraccezione (Sic) e dalla Società medica italiana per la contraccezione (Smic) il concetto della inadeguatezza del Levonorgestrel (principio attivo della cosiddetta “pillola del giorno dopo”) ad interrompere una gravidanza già iniziata.
Il meccanismo di azione principale è quello di impedire o ritardare l’ovulazione, e di non consentire l’incontro dei gameti maschili con un ovulo eventualmente prodotto. In nessun caso è in grado di impedire l’annidamento ( = impianto) di un embrione già formato.
Il ministro Fazio, con l'onesta intellettuale che è propria dell'uomo di scienza, chiarisca con un apposito atto a tutto il personale sanitario coinvolto nella filiera prescrittiva del farmaco che ogni ostacolo posto alla donna nell'utilizzare tale contraccettivo adducendo la motivazione di essere obiettori di coscienza è un atto illegittimo e frutto dell'ignoranza delle acquisizione scientifiche fatte sul campo.
L'associazione Luca Coscioni, come sempre fatto, raccoglierà tutte segnalazioni di irragionevoli "imposizioni" di coscienza attraverso il sito di "soccorso civile" su lucacoscioni.it [2] e sosterrà tutte quelle donne che volessero portare a giudizio tali eventuali comportamenti irresponsabili.
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