
Dichiarazione di Matteo Mecacci, Deputato Radicale-Pd e Relatore OSCE su Democrazia e Diritti Umani
La notizia dell’arresto di Ratdko Mladic da parte delle autorià serbe è davvero un’ottima notizia perché testimonia concretamente la piena volontà dell’attuale Governo Serbo di porre fine a quella politica di complicità con gli eredi di Milosevic che negli ultimi anni ha condizionato quel paese- lo ha dichiarato a Radio Radicale il Deputato Radicale-Pd e Relatore OSCE su Democrazia e Diritti Umani Matteo Mecacci.
Con l’arresto di Mladic le autorità Serbe fanno un passo decisivo in avanti verso lo status di “paese candidato” ad entrare nell’UE. Tuttavia, occorrerebbe che l’Europa politica, se esistesse, cogliesse questa opportunità per richiamare tutti i governi e tutti i protagonisti politici della regione, a partire da quelli in Bosnia Erzegovina – da oltre 6 mesi senza Governo, in particolare per l’atteggiamento oltranzista delle autorità della Repubblica Serpska – a quelli del Kosovo, a quelli della Macedonia – dove si vota il 5 giugno – e a quelli Albanesi – dove da mesi è in corso una grave crisi politica - al rispetto dei principi di tolleranza, di integrazione democratica, dello stato di diritto e di lotta alla criminalità, nell’ambito però di un processo certo di adesione alle istituzioni europee.
“L’integrazione a la carte dei paesi balcanici- ha concluso Mecacci – non è una proposta politica, ma solo una gestione burocratica di fenomeni sociali ed economici che saranno molto più rapidi dell’attuale processo di avvicinamento alle istituzioni europee”.