
Da stamattina, 194 detenuti della Casa Circondariale di Brindisi sono entrati in sciopero della fame a sostegno della iniziativa di Marco Pannella [2] che digiuna da oltre un mese perché “l’Italia torni a poter essere in qualche misura considerata una democrazia, ma soprattutto per la situazione disumana delle carceri italiane”.
Obiettivo comune e dichiarato è che venga “finalmente varato un provvedimento di amnistia, che nel nostro paese manca da oltre 20 anni, unica strada percorribile per un sistema da tempo al collasso, sovraccarico al 150% della propria capacità massima”.
L’adesione allo sciopero di tutti i detenuti brindisini, eccetto due che per motivi di salute non hanno potuto interrompere l’alimentazione, è stata comunicata dall’Associazione “Famiglie Fratelli Ristretti”, costituita un anno fa a Brindisi proprio per promuovere e difendere i diritti dei detenuti.
Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno tocchi Caino a cui l’associazione brindisina è collegata, ha dichiarato:
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