Il Capolista della Lista Bonino Pannella invita il rappresentante del Governo centrale ad intervenire sulla vicenda, avviando un'indagine e nominando un commissario
Come anticipato ieri dal segretario di Radicali italiani Mario Staderini, è stata inviata oggi, dal capolista della Lista Bonino Pannella Marco Cappato, una diffida per il Prefetto di Milano affinchè intervenga a garanzia della regolarita' della campagna elettorale.
Nella missiva (di seguito il testo completo), Cappato sottolinea come "Le leggi in materia di propaganda elettorale mediante manifesti nella città di Milano sono da settimane violate in maniera sistematica e generalizzata, come da noi denunciato sin dal mese di marzo alle autorità competenti e come riconoscibile da chiunque cammini per strada. Oramai da settimane, anche in violazione della legge n.212/1956, manifesti di candidati e partiti politici vengono affissi al di fuori dagli spazi consentiti, contribuendo a falsare in maniera palese la campagna elettorale in corso ed a ingenerare nei cittadini, oltre che un sentimento di sdegno, la percezione della totale impunità."
E aggiunge:"il Comune ha illegittimamente installato le plance elettorale sin dal mese di marzo, nonostante la legge preveda all’articolo 2 che ciò debba essere fatto esclusivamente “tra il 33° e il 30° giorno precedente quello fissato per le elezioni”. Ciò ha evidentemente favorito che le plance fossero utilizzate illegittimamente da partiti e candidati non aventi titolo, con evidente danno per chi come la Lista Bonino Pannella ha invece rispettato la legge."
Per queste ed altre violazioni descritte nella lettera, Cappato, a nome della Lista Bonino Pannella, chiede al Prefetto di intervenire, innanzitutto adottando tutti gli atti necessari ad interrompere le violazioni di legge in corso e con la nomina di un Commissario ad acta che intervenga in sostituzione della Giunta Comunale inadempiente.
ATTO DI DIFFIDA E MESSA IN MORA
Con la presente il sottoscritto Marco Cappato, in qualità di candidato capolista alle elezioni comunali di Milano della Lista Bonino-Pannella,
PREMESSO CHE
Le leggi in materia di propaganda elettorale mediante manifesti nella città di Milano sono da settimane violate in maniera sistematica e generalizzata, come da noi denunciato sin dal mese di marzo alle autorità competenti e come riconoscibile da chiunque cammini per strada.
Oramai da settimane, anche in violazione della legge n.212/1956, manifesti di candidati e partiti politici vengono affissi al fuori dagli spazi consentiti, contribuendo a falsare in maniera palese la campagna elettorale in corso ed a ingenerare nei cittadini, oltre che un sentimento di sdegno, la percezione della totale impunità. In particolare ciò avviene con l’affissione abusiva dei manifesti sulle plance elettorali sebbene ancora nessuno abbia ancora avuto titolo, negli spazi di pubbliche affissioni e persino su muri e forniture stradali.
La Giunta del Comune di Milano non ha ottemperato agli obblighi previsti dalla legge 212/1956.
In primo luogo, il Comune ha illegittimamente installato le plance elettorale sin dal mese di marzo, nonostante la legge preveda all’articolo 2 che ciò debba essere fatto esclusivamente “tra il 33° e il 30° giorno precedente quello fissato per le elezioni”. Ciò ha evidentemente favorito che le plance fossero utilizzate illegittimamente da partiti e candidati non aventi titolo, con evidente danno per chi come la Lista Bonino Pannella ha invece rispettato la legge.
Lo stesso Sindaco di Milano uscente si è reso protagonista dell’utilizzo illegittimo delle plance con propri manifesti, di cui i sottoscritti hanno prova fotografica che potremo mettere a disposizione su richiesta.
Inoltre, la Giunta comunale non ha ancora adottato le delibere per l’assegnazione degli spazi sulle plance ai partiti ne tantomeno l’assegnazione degli spazi di propaganda indiretta.
Rispetto all’assegnazione degli spazi alle liste presenti alle elezioni, il Comune fa sapere di attendere l’esito dei ricorsi presentati dalle liste escluse. La Lista Bonino –Pannella non ritiene corretto tale intendimento, considerato che la legge 212/1956 dispone che la Giunta “provvede a delimitare gli spazi e a ripartirli in tante sezioni quante sono le liste” e che “l'assegnazione delle sezioni è effettuata seguendo l'ordine di ammissione delle liste o delle candidature”.
È evidente, dunque, che i ricorsi delle liste escluse non dovrebbero limitare i diritti di quelle liste che sono state di già ammesse, con l’effetto di contrarre ulteriormente i tempi di campagna elettorale. L’assegnazione potrebbe infatti nel frattempo avvenire tra le liste ammesse, lasciando spazi liberi da assegnare all’esito dei ricorsi alle liste eventualmente riammesse.
Per quanto attiene all’assegnazione degli spazi di propaganda indiretta, non ci risulta che essa sia stata fatta, nonostante il termine entro cui la Giunta comunale doveva adottare il provvedimento sia di già scaduto. Non esistono ragioni legittime di tale ritardo; infatti, l’assegnazione degli spazi di propaganda indiretta, ai sensi dell’art 4 della legge 212/1956, non deve attendere l’esito di ricorsi che riguardano le liste.
CONSIDERATO INOLTRE CHE
La violazione sistematica delle leggi sulla propaganda elettorale, con affissione dei manifesti fuori dagli spazi consentiti e senza titolo, avviene anche in pieno giorno, in prossimità delle caserme dei carabinieri, dei commissariati di polizia, senza che si abbia notizia di interventi delle forze dell’ordine per l’identificazione dei responsabili materiali e dei loro mandanti.
L’irrogazione delle previste sanzioni, nonché l’oscuramento della pubblicità abusiva e la rimozione della stessa con addebitamento delle spese al responsabile costituiscono atti dovuti in capo all’amministrazione comunale, e che la Prefettura è competente per la vigilanza e l’attività ispettiva sui servizi di interesse statale svolti dai comuni.
Quando poi alle liste partecipanti alle elezioni saranno assegnati gli spazi di propaganda elettorale, si ripeterà quanto già accaduto in passato, ovvero il furto degli spazi assegnati ad altre liste tale da impedire, anche con la violenza e le minacce, l’affissione di manifesti ai candidati ed ai partiti politici che si rifiutano di violare le leggi, quale ad esempio la Lista Bonino-Pannella.
Si tratta di condotte che costituiscono un vero e proprio attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, penalizzando solo determinati soggetti politici ed impedendo ai cittadini di conoscere le diverse forze politiche e le proposte in campo.
Peraltro, anche a seguito di ripetute inchieste giornalistiche, si palesa l’esistenza di una operazione condotta su larga scala che, considerate modalità e circostanze della sua quotidiana realizzazione, viene evidentemente organizzata e pianificata a tavolino, in concorso tra più persone, al fine di sovvertire le regole del gioco democratico.
Di fronte alla presenza di una vera e propria associazione a delinquere che unisce partiti, candidati e società di affissioni nella violazione delle regole elettorali, le mere sanzioni amministrative del Comune –peraltro a nostro avviso non adeguate nelle modalità e nell’intensità- non possono rappresentare l’unico strumento per garantire la correttezza della campagna elettorale.
Tutto ciò premesso, visto e considerato, rivolge formale
Istanza e diffida
Al Prefetto affinché, in considerazione di quanto esposto in premessa e del grave vulnus sino ad ora arrecato alla posizione giuridica soggettiva vantata dal sottoscritto e dalla Lista Bonino Pannella nonché ai diritti dei cittadini:
- nomini, ai sensi dell’articolo 2, comma 6 della legge 212/1956, un Commissario che adotti i provvedimenti che la Giunta comunale non ha sinora adottato (assegnazioni degli spazi alle liste e assegnazioni degli spazi di propaganda indiretta)
- avvii una indagine ispettiva volta a verificare il comportamento del Comune di Milano, in particolare l’anticipata istallazione delle plance e i ritardi nelle assegnazione degli spazi e della repressione delle violazioni;
- adotti tutti gli atti necessari per l’interruzione della sistematica violazione delle leggi, anche elettorali, in corso, anche attivando le necessarie attività di repressione da parte delle forze di polizia, al fine di verificare altresì l’eventuale esistenza di accordi premeditati da parte di società di affissioni, partiti, singoli candidati;
- vigili affinchè gli uffici comunali competenti pongano in essere tempestivamente atti dovuti quali l’immediata copertura e la conseguente rimozione dei manifesti elettorali abusivi, irrogando le previste sanzioni a carico dei responsabili;
- vieti con ordinanza l’affissione di manifesti dalle ore 23 e le ore 7 di ogni giorno, ovvero gli orari in cui maggiormente si verifica il fenomeno dell’affissione abusiva
- dia disposizioni affinché le plance siano munite di apposita indicazione del partito politico cui ciascuno spazio è riservato (ad esempio con l’affissione del simbolo o del nome della lista) in modo da rendere più difficile la commissione degli illeciti descritti e più agevole la rilevazione dei soggetti responsabili delle violazioni;
- dia disposizioni affinché sia reso pubblico giornalmente, per ciascuna città, l’elenco delle sanzioni comminate e e l’elenco dei partiti e dei candidati multati per affissione abusiva
Con avvertimento che in difetto di puntuale riscontro si adirà l’Autorità giudiziaria in ogni opportuna sede, per il ristoro di quanto dovuto.
L’odierno esponente formula formale istanza ai sensi ed agli effetti di cui all’articolo 328 del Codice penale affinché il Prefetto voglia immediatamente provvedere all’interruzione dei comportamenti contra legem sopra descritti.
Milano, 23 aprile 2011
Marco Cappato
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