Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale in Commissione di vigilanza RAi
Oggi il Papa Benedetto XVI interverrà alla trasmissione “A sua immagine” su Rai1 per sostenere la posizione cattolica sui temi attuali di bioetica, e in particolare sul fine vita.
Appena saputolo ho presentato un’interrogazione urgente al d.g. Rai Masi perché ciò accade proprio nell’imminenza di un passaggio legislativo in Parlamento proprio sul tema del fine vita, e questo intervento si configura come un’ingerenza gravissima (l’ennesima del Vaticano) con cui un Capo di Stato straniero cerca di influenzare non solo il clima culturale, ma anche la politica del nostro Paese. Oltre che alimentare nuove tensioni, l’intervento rappresenta un sostegno all’attuale governo, che proprio sui temi del fine vita segue esattamente le direttive che gli provengono dalla Chiesa Cattolica Romana.
E’ perfettamente legittimo che il Papa intervenga a esporre la sua particolare idea, ma solo a patto che la TV di Stato, in virtù di quel pluralismo che dovrebbe caratterizzare uno Stato laico, conceda spazi analoghi alle diverse concezioni religiose presenti in Italia, come i Valdesi, gli Avventisti, i Buddisti, i Musulmani, gli Ebrei, e anche alle visioni laiche come quelle delle associazioni che si occupano precipuamente di tali argomenti, siano essi dei diritti sociali, civili o politici, visioni che sono sostenute anche da autorevoli intellettuali che non si sono mai sottratti al confronto.
Non farlo significherebbe discriminare tutti questi punti di vista che hanno uguale titolo a far sentire la propria voce, e concedere un ingiusto privilegio alla Chiesa Cattolica Romana: far parlare il papa senza alcun contraddittorio.
Rilevo poi con curiosità che furono proprio i cattolici a sollevare una polemica il 15 novembre scorso, chiedendo una replica all’appello a favore della libertà individuale sul fine vita fatto da Beppino Englaro e Mina Welby alla trasmissione “Vieni via con me”.
A prescindere dalla plausibilità di quella richiesta, sulla cui ragionevolezza molto ci sarebbe da dire, dovrebbero essere proprio loro oggi a dare il buon esempio predisponendo immediatamente, senza bisogno che venga loro richiesto, la possibilità di replica nel rispetto di quella par condicio da loro tanto vigorosamente invocata.