
Non basterà il permesso di soggiorno temporaneo per governare i flussi di migranti provenienti dal sud del Mediterraneo.
Tutti i nuovi arrivi, infatti, saranno considerati irregolari e quindi, come prevede la legge Bossi-Fini, dovranno essere immediatamente reclusi e tenuti sotto controllo. È la stessa logica detentiva che ha determinato le follie di Lampedusa e Manduria. Passare dalle tendopoli con le sbarre alle caserme dismesse con i muri di cinta non servirà a molto, se non ad aggravare le condizioni di vita di migranti e operatori. Nessuno lo ricorda ma in Italia sono già presenti almeno 500 mila irregolari senza permesso di soggiorno, che per la Bossi-Fini dovrebbero finire tutti nei CIE o nelle galere.
Per evitare uno stato di emergenza perenne che produce clandestinità, è necessario un percorso legale per tutti loro, che favorisca i rimpatri volontari e l'emersione dei tantissimi sfruttati da lavoro nero. Serve, cioè, che il Parlamento superi l'ideologia leghista e recepisca due direttive europee, la direttiva rimpatri e quella sul lavoro nero. Anziché continuare a nominare Commissari straordinari che agiscono in deroga alle norme, si torni alla legalità costituzionale e internazionale.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
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