
"L'esclusione dell'Italia dalla videoconferenza sulla Libia mostra un Paese sempre più colonia e meno potenza". Lo dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell'Associazione radicale "Esperanto".
"Lo smacco che il Ministro degli Esteri Frattini cerca inutilmente di minimizzare è palese", prosegue Pagano. "Al tavolo sedevano in quattro: Obama, Cameron, Sarkozy e Merkel, che si è astenuta dall'intervento, a differenza dell'Italia che ha messo a disposizione mezzi e basi, oltre a essere dirimpettaia dello Stato in questione".
"L'esclusione è grave e frutto del fallimento di una politica diplomatica che ha puntato sempre all'autosubordinazione, a cominciare dalla lingua: non a caso, le lingue dei quadriumviri sono le stesse del brevetto unico, lo schiaffo diplomatico che ha preceduto quest'ultimo. Ci chiediamo cosa pensi il Capo dello Stato di una simile esclusione e speriamo proprio che prenda una posizione: così sembra di celebrare il centocinquantenario dell'irrilevanza, anzi, peggio: dal Risorgimento alla ricolonizzazione, stavolta delle menti oltre che dei territori", conclude Pagano.
Dichiarazione di Giorgio Pagano - Radicali/ERA
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