
Tutto preso nel cantare le magnifiche sorti e progressive del tremontismo, il Ministro dell’economia si è dimenticato alcuni “dettagli”.
Il nuovo record del debito pubblico italiano, ad esempio, arrivato a 1.880 miliardi di euro con un aumento del 5% in un solo anno.
Oppure lo “zero” in liberalizzazioni di questo governo, passato dalla fallita privatizzazione di Tirrenia alla nazionalizzazione delle Poste, dalla controriforma delle professioni alla nascente Banca del Mezzogiorno.
Quanto agli ammortizzatori sociali, avrei preferito un Ministro che si vantasse per la loro riforma piuttosto che per il record di cassa integrazione registrato nel 2010, con 580 mila lavoratori coinvolti.
Tremonti sa benissimo che, in assenza di riforme strutturali coraggiose e autenticamente liberali, ci si può solo limitare a gestire la povertà esistente.
Ci risparmi però gli accostamenti con Quintino Sella, il cui proverbiale rigore si connotò per la capacità di scontrarsi con gli interessi economici della Chiesa cattolica. Ad oggi, Tremonti sarà ricordato per averle regalato un miliardo di euro l’anno con l’invenzione dell’otto per mille ed aver concesso, con il federalismo fiscale, l’esenzione perenne dall’Imu alle attività commerciali degli enti ecclesiastici.
Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
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