Dichiarazione di Alessandro Massari, membro della Direzione nazionale di Radicali italiani:
Bankitalia ha reso noto che il debito pubblico è salito del 4,5% in un anno, raggiungendo i 1.843,2 miliardi di euro, contro gli 1.763,9 del 2009. Si torna così ai livelli del 1997, anni che furono di lacrime e sangue per i contribuenti onesti, con sacrifici enormi sostenuti per di non perdere il treno della moneta unica. Tutto inutile.
Questo “ritorno al passato” si traduce nel dover sottrarre risorse utili al paese, soprattutto per investimenti produttivi e ricerca, pari a due manovre finanziarie ogni anno. Tanti sacrifici solo per pagare gli interessi sul debito accumulati da governi e minoranze irresponsabili. Tutte, e da oltre un trentennio. Per tacere di eventuali manovre correttive necessarie sin da subito, capaci di stroncare ogni timido accenno di ripresa dell’economia
Anche il gettito tributario ha segnato una contrazione dello 0,97%, nonostante un timido accenno di lotta all’evasione fiscale, vera e propria anomalia genetica del sistema Italia .
Mentre la barca fa acqua da tutte le parti, le forze politiche cosa fanno?
Berlusconi si scopre costituzionalista competente: dopo aver invocato, per anni, l’instaurazione di un presidenzialismo di fatto, riscopre la lettera della Costituzione e l’importanza della fiducia delle camere per governare.
Fini si oppone e fonda un partito. Con qualche singolarità: non parte dal radicamento sociale, dalla percezione di nuove istanze per proporre nuove soluzioni e divenire partito, ottenere eletti, costituirsi in gruppo parlamentare, bensì il contrario. Tutto nasce dentro il Palazzo, poco attento agli umori delle piazze. Ma molto agli umori dei futuristi, attualmente poco inclini all’allegria.
A proposito di umori delle piazze, domenica scorsa donne famose, che per mestiere si occupano di spettacolo, ne hanno convinte oltre un milione a scendere in piazza per una manifestazione a cui sono accorsi anche i vari Vendola con narrazioni appassionate, Di Pietro con arringhe appassionate, Bersani con consonanze appassionate.
Quanta passione manifesta in queste proteste. Quanto sdegno pubblico. Quanta pubblica sorpresa. Tutti elementi da non sottovalutare. Manifestazioni che sono il frutto spontaneo dello sdegno, della rabbia, ed un poco dell’impotenza di cui da prova la politica italiana.
Finalmente ci si è accorti che Berlusconi è un pericolo per la morale, per la famiglia, a cui ha rubato l’innocenza.
Ecco quindi che, democraticamente, si socializza il disagio, si discetta di moralità pubblica e privata. Nella speranza di salvare civiltà, democrazia, valori cristiani. Rimane però un dettaglio: se giungesse una crisi istituzionale (quella politica esiste da oltre un sessantennio) in assenza di un’alternativa costruttiva seria, praticabile, l’Italia e la sua economia saranno spazzate via dalla speculazione internazionale, divenendo il quinto paese PIGS, dopo Portogallo Irlanda, Grecia, Spagna. L’acronimo è appropriato alle manifestazioni di questi giorni.
Crediamo che la dignità della persona, si tuteli ancor meglio se non nella ricchezza, almeno in assenza di povertà.
A quando una manifestazione contro i “produttori” di debito pubblico? Quando ci opporremo a maggioranza e opposizione per impedir loro di renderci tutti sempre più poveri?
Se agli slogan da piazza e agli immobilismi di palazzo, buoni solo per la propaganda elettorale, si sostituiranno proposte concrete per abbattere il debito, e manifestazioni “democratiche” per sostenerle, allora saremo parte di una democrazia matura, vivremo in un paese “morale” e civile, che non affama e dispera le generazioni presenti e future.
Forse questo obiettivo non è abbastanza morale? Per ora, palazzo e piazza uniti hanno altre priorità. Che pagheremo care, e quasi tutti (evasori esclusi).
Anche questo è immorale.
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