Interrogazione dei Consiglieri regionali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo, lista Bonino Pannella, Federalisti Europei
I Consiglieri Regionali della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei, Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita hanno oggi depositato una interrogazione urgente alla Presidente della Giunta Renata Polverini e agli Assessori competenti, su quanto accaduto la scorsa settimana al campo nomadi di Tor Fiscale.
Tra le questioni poste si chiede anche conto di quali iniziative i diversi componenti della Giunta, nell’ambito delle loro competenze, hanno fatto fino ad oggi per mettere in sicurezza le aree di pericolo per le donne, gli anziani e i bambini. Tra le altre questioni urgenti si chiede anche un chiarimento riguardo l’applicazione della Legge Regionale 24 maggio 1985, n. 82, ‘Norme in favore dei Rom’ che parrebbe del tutto inapplicata sul territorio della Regione. La legge prevede all’art. 4 delle norme ben precise riguardo le modalità di costruzione dei campi nomadi e garanzie sul piano igienico-sanitario.
Inoltre la Legge Regionale n. 82 prevede all’art. 9 l’istituzione di una ‘Consulta regionale per la tutela delle popolazioni Rom’ che dovrebbe essere presieduta dall’Assessore in materia di servizi sociali con il coinvolgimento di altri Assessorati, dei Comuni del Lazio, di Associazioni e altre istituzioni.
I Consiglieri Regionali hanno oggi chiesto notizie, anche tramite il Centralino della Giunta della Regione Lazio, dove questa Consulta parrebbe del tutto inesistente.
Qui di seguito il testo integrale dell’Interrogazione urgente a risposta scritta:
Interrogazione urgente a risposta scritta alla Presidente della Giunta e agli Assessori Politiche del territorio e urbanistica, Rapporti con gli enti locali e politiche per la sicurezza, lavoro e formazione, cultura e sport, politiche sociali e famiglia.
Per sapere:
- Il 6 febbraio 2011, a Roma in un campo nomadi sulla Via Appia Nuova, nella zona di Tor Fiscale, quattro fratellini Rom, tra i 4 e gli 11 anni, tre maschi e una femmina, due di loro, i più piccoli, sordomuti, sono morti in un incendio della loro baracca;
- La tragedia non è l’unica avvenuta a Roma: il 27 agosto 2011 all'Eur morì un bambino di 3 anni, mentre il fratellino di 3 mesi rimase seriamente intossicato; il 1° luglio 2011 è andata a fuoco una baraccopoli in via Campigli; il 26 dicembre 2008 due rom sono morti a Ostia il per un altro incendio;
Secondo quanto dichiarato dal Sindaco di Roma per completare il piano nomadi del Comune, occorre un intervento del Governo di 30 milioni di Euro; secondo quanto dichiarato dal Ministro degli Interni Roberto Maroni non risulta che il Comune abbia fatto mai richiesta di interventi economici per mettere in sicurezza i campi nomadi esistenti sul suo territorio aggiungendo che “non vedo il motivo per raddoppiare i fondi per il piano dei campi nomadi del Lazio, che ha gia' avuto 20 milioni per il piano nazionale che e' stato aggiornato e non e' mai venuta fuori la necessita' di raddoppiare i fondi. Verificheremo";Preso atto che:
- la Regione Lazio ha il numero più alto di rom in Italia, 10.160 secondo il censimento realizzato dal Viminale, con il record a Roma, e che La capitale ospita la comunita più grande con 7.100 rom, 2.500 dei quali abitano nei campi nomadi abusivi. Considerato che:
- Secondo l'Osservatorio sul razzismo e le diversità dell'Università Roma Tre, che ha reso noto uno studio fatto sui giovani Rom nel territorio della Regione Lazio, risulta evidente la carenza di informazioni sulle persone presenti nei campi, l'assenza di dati quantitativi sui minori rom coinvolti nei sistemi di protezione come conseguenza di un principio che, anche in base alla normativa italiana ed europea, impedisce la schedatura su base "etnica". A questa difficoltà si aggiunge poi la scarsa affidabilità dei dati legati ai recenti censimenti, che come hanno denunciato diverse organizzazioni legate alla tutela dei diritti umani, sono stati realizzati o avvertiti spesso con modalità percepite come minacciose, con la conseguente clandestinizzazione e invisibilizzazione temporanea dei residenti nei campi.
- inoltre, secondo lo studio, sul piano generale emerge una gestione paradossale e contraddittoria degli interventi: innanzitutto un contatto superficiale ed episodico da parte dei Servizi con la realtà dei campi, in cui vengono a galla stereotipi e giudizi sommari, che costituiscono facili scorciatoie rispetto alla complessità del rapporto con l'universo rom; in questo senso si è evidenziato che il criterio che guida l'azione di tutela appare condizionato da alcune idee di fondo: al primo livello che il "mondo rom" costituisca un ambiente a sé stante, rispetto al quale mantenere una certa distanza, ad un livello ulteriore questa valutazione della differenza giunge a rappresentare questo universo come implicitamente antieducativo ovvero pericoloso per i minori e comunque non in grado di assicurarne la crescita;
- Dal 1985 la Regione Lazio ha una Legge Regionale (24 maggio 1985, n. 82) ‘Norme in favore dei Rom’ che ha tra i suoi obiettivi quelli di ‘salvaguardare il patrimonio culturale e l’identità dei Rom” e, tra gli altri
quello della “fruizione delle strutture per la protezione della salute e del benessere sociale”;
- La legge Regionale n. 82, nella sua composizione di 11 articoli, prevede forme di promozione
culturale e delle attività artigianali, aiuto, assistenza e l’istituzione di una ‘Consulta regionale per la tutela delle popolazioni Rom’;
- Inoltre, la stessa Legge Regionale n. 82 all’art. 4 prevede norme molto chiare e precise su come devono essere costruiti i campi nomadi nel territorio della REgione, con particolare riferimento all’igiene, assistenza sanitaria, condizioni di sicurezza generali;
Tutto ciò premesso:
INTERROGANO LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, L’ASSESSORE ALLE POLITICHE DEL TERRITORIO E ALL’URBANISTICA, L’ASSESSORE AI RAPPORTI CON GLI ENTI LOCALI E POLITICHE PER LA SICUREZZA, L’ ASSESSORE AL LAVORO E FORMAZIONE, L’ASSESSORE ALLA CULTURA E ALLO SPORT, L’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA:
PER SAPERE:
- Se la Presidente e gli Assessori competenti sono al corrente della gravissima situazione in cui si trovano le persone che vivono nei campi nomadi sul territorio regionale;
- Se i dati diffusi dal Ministero degli Interni riguardo la stima delle presenze dei campi e della popolazione Rom sul territorio regionale sono confermati e/o monitorati;
- Se le condizioni di sicurezza minime relative a situazioni di pericolo riguardo alcuni campi Rom, in particolare per anziani, donne e bambini sono sotto monitoraggio e controllo da parte della Regione e quali iniziative per la loro sicurezza sono state prese;
- Quali sono le informazioni certe riguardo i contrasti insorti tra Ministero degli Interni, il Comune di Roma e le risorse necessarie, alla luce di una migliore integrazione di interventi da concordare anche con la Regione;
- Sul piano più generale quali sono le iniziative messe in campo dalla Regione per far fronte alle diverse e gravi problematiche riguardanti le condizioni di vita di migliaia e migliaia di persone;
- Quali punti della Legge Regionale n.82 citata in premessa, sono stati attuati dal 1985 ad oggi per la promozione degli obiettivi di cui all’articolo 1;
- Infine se la Presidente e gli Assessori interrogati non ritengano che la tragedia umana avvenuta con la morte di 4 bambini si sarebbe potuta evitare, ed altre se ne potranno evitare, se la Legge Regionale n. 82 del 1985 fosse applicata;
I consiglieri: Rocco Berardo Giuseppe Rossodivita
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