"Ho discusso stasera (7 febbraio) con i miei compagni di partito a proposito dell’invito che mi è stato rivolto – e che in un primo momento avevo accettato - di partecipare alla trasmissione Matrix di domani sul caso Ruby che da settimane tutti i talk show di “RAISET” non fanno altro che propinare agli italiani.
Bisogna finirla con l’indecenza di convocare la politica sull’agenda setting “Ruby” e cose del genere, mentre i problemi di latrocinio, furto, truffe e via dicendo, anche per responsabilità della magistratura, non vengono perseguiti. Noi, oltretutto, non siamo ossessionati dal sesso. E’ una vergogna (questa sì) che nella situazione italiana si convochi un’altra assemblea televisiva di responsabili politici di livello per parlare del caso Ruby. Se, invece, si discutesse – a Matrix o in altre trasmissioni - di programmi e obiettivi riguardanti l’attuale difficile situazione italiana, io e i miei compagni saremmo disponibili; altrimenti noi ci rifiutiamo di essere e di divenire – perché non lo siamo mai stati– gente che contribuisce a questo falso e sporco dibattito politico, mentre non si discute, ad esempio, di quanto rileva ancora una volta l’ultimo sondaggio Eurispes a proposito di eutanasia e testamento biologico. Non solo su questi temi, ma su tutte le questioni sociali, dette etiche, noi radicali siamo certi di rappresentare più dei due terzi della gente.
Il fatto che si continui ad avallare come principale elemento di dibattito il caso Ruby e simili, per quel che ci riguarda, può accadere solo in un Paese senza responsabilità democratica, istituzionale e politica."
Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale, membro della commissione giustizia
Comunicato diffuso ieri sera (7 febbraio) e replicato stamattina.
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