
Dichiarazione di Giorgio Pagano, Radicali/ERA
"Sono certo di rappresentare largamente la base radicale esperantista (una bella fetta dell'intera base radicale) quando dico: siamo con Pannella, sì al dialogo col governo, trattiamo". Lo dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell'Associazione Radicale Esperanto.
"Non è un riflesso scilipotiano, né un cambio di bandiera quello che ci spinge a dissociarci dal coro confuso (oltre che bigotto, qualunquista e anti-garantista) con cui, con voce afona e per di più anglofona, un opposizione allo sbando chiede le dimissioni del premier. Sia come esperantisti che come radicali, quando vediamo l'iniziativa "Resignation!", traduzione peraltro infelice del termine "dimissioni", proposta albertosordianamente al popolo in inglese prima che in italiano anche sul sito, ci domandiamo: ma a quale popolo stanno parlando?".
"Noi vediamo da un lato la Gelmini attuare misure colonialiste che vanno a discapito dei madrelingua italiani e a favore di quelli inglesi, ma lo stesso collaborazionismo alla colonizzazione si nota chiaramente anche a sinistra, la stessa asservita mancanza di un senso della patria e della democrazia, anche e soprattutto linguistica, prima che culturale, senza la quale nessun altro mondo è possibile. Perciò, essendo i nostri obiettivi i medesimi da oltre un cinquantennio, come radicali e come esperantisti abbiamo più speranze di veder assecondate le nostre richieste da un governo logoratissimo dal potere rispetto a chi si mostra ancor più logorato da un potere che non ha", conclude Giorgio Pagano.
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