
Le notizie che arrivano dalle varie sedi delle Corti di Appello confermano purtroppo il carattere rituale, generico e conformista che hanno ormai assunto le cerimonie ufficiali di inaugurazione dell’anno giudiziario. Si continua a piangere sul ruolo improprio di alcuni settori della magistratura ma non si fa nulla per contrastarlo; alcuni magistrati si lamentano dell'assenza di riforme ma tacciono sulla mancanza di terzietà del giudice che rende inattuata la Costituzione nella parte in cui quest’ultima pretende una effettiva separazione delle carriere tra chi accusa e chi giudica; altri si dolgono della lunghezza dei processi distorcendo le ragioni di tale lentezza auspicando riforme legislative che, in sostanza, riducono le garanzie nel processo. Qualunque sarà l'esito della odierna crisi politica del Governo Berlusconi, i radicali hanno intenzione di riprendere le proprie storiche battaglie e di iniziarne di nuove contro l'assetto di una giustizia burocratica ed autoritaria per rilanciare le grandi riforme liberali e democratiche che dovranno tornare ad essere al centro delle discussioni nel paese anche e soprattutto nel caso di eventuali elezioni politiche anticipate, scadenza in relazione alla quale i partiti politici – a partire dal PD e dal centrosinistra - dovranno radicalmente modificare ed innovare il loro approccio ai temi della giustizia.
Dichiarazione di Alessandro Gerardi, Segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve e membro di Radicali Italiani
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