Una lotta per la trasparenza della politica
Nel 2008 i Radicali hanno avviato una campagna per la trasparenza e la pubblicazione delle informazioni riguardanti i redditi, gli incarichi, i curricula e i comportamenti istituzionali degli eletti - presenze, votazioni, sedute - e dei nominati. Testi di delibera, ordini del giorno e mozioni sono stati depositati in moltissimi comuni, province e regioni attraverso le iniziative popolari e di pressione nei confronti dei consiglieri eletti. Ma anche se molti enti locali hanno approvato i documenti, a volte all'unanimità, in molti casi questi sono restati lettera morta.
Nel febbraio del 2009 la deputata radicale Rita Bernardini è riuscita a ottenere, con lo sciopero della fame, alcune delle informazioni riguardanti collaborazioni e consulenze della Camera. Si tratta di dati a cui avrebbero accesso tutti i deputati, ma nessuno aveva mai osato chiederli, lei li ha addirittura messi online in formato aperto, come Open Data [2]. Proprio in questi giorni Rita Bernardini è riuscita a ottenere altre informazioni [3], come quelle riguardanti gli affitti di alcuni palazzi romani e i contratti stipulati dalla Camera con la Società Milano90 s.r.l.
Tutti possono diventare pirati della trasparenza
Ogni cittadino può fare quello che ha fatto Rita Bernardini, richiedendo di accedere a informazioni riguardanti situazioni patrimoniali, redditi e spese elettorali dei consiglieri e delle giunte dei comuni con più di 50.000 abitanti, delle province e delle regioni e a quelle dei nominati nelle società partecipate. Si può accedere agli atti in due modi:
In un dibattito politico online [8] Luca Nicotra, segretario dell'associazione radicale Agorà Digitale, ha proposto di lanciare una campagna di pirateria dei dati [9]. In sostanza i cittadini si potrebbero dotare di Posta elettronica certificata e firma digitale e "trasformare ogni email in una visita agli sportelli delle amministrazioni locali". Dopo aver raccolto i dati, i cittadini potrebbero diffonderli su internet, dimostrando allo Stato che non è difficile rispettare le leggi che esso stesso ha imposto o approvato.
- l'ambiente e le politiche ambientali e territoriali
- le spese patrimoniali, i redditi e le spese elettorali dei consiglieri comunali, provinciali e regionali.
- I dati sugi iscritti alle liste elettorali, cioè dei cittadini che hanno diritto al voto.
- la lotta per la trasparenza può passare anche da una semplice firma.