Ogni anno lo Stato ricava circa 120 milioni dall’8 per mille. Secondo la legge quei soldi dovrebbero essere spesi per la fame nel mondo, le calamità naturali, l’assistenza ai rifugiati e la conservazione dei beni culturali. Invece questo denaro viene speso in gran parte sottratto alle finalità di legge e per il resto destinato restaurare gli immobili ecclesiastici che dovrebbe essere pagato con il miliardo di euro incassato dalla CEI.
Il fatto ha suscitato l’interesse della rete, è stata ripresa dal blogger Metilparaben [3]ed ora ha preso il via una mobilitazione di cittadini che stanno scrivendo al al Ministro Tremonti, chiedendo una dichiarazione anticipata sulla destinazione di quei fondi, rivendicando il loro diritto a “mettere la crocetta sullo Stato”.
Le adesioni vengono raccolte sulla pagina facebook “8×1000: Tremonti, quest’anno dillo prima!“ [4]
Nel corso delle prime 24 ore almeno 1000 persone hanno già scritto al Ministro e il numero cresce di ora in ora.
PER PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA SCRIVI DIRETTAMENTE AL MINISTRO TREMONTI: tremonti_g@camera.it [5]
Signor Ministro, in vista della scelta di destinazione dell’8 per mille irpef, Le chiedo di farmi sapere come lo Stato intende spendere i fondi riservati alla quota statale, ed in particolare:
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se anche quest’anno 80 milioni del fondo statale saranno “rubati” rispetto alle loro originali finalità;
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quale sarà la ripartizione tra le quattro diverse finalità previste dalla legge, ed in particolare quali quote si prevedono per il terremoto in Abruzzo, la fame nel mondo e l’assistenza ai rifugiati;
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se tra gli interventi per il restauro dei beni culturali saranno esclusi quelli relativi ad immobili ecclesiastici, già finanziati con il miliardo di euro annualmente versato alla Conferenza episcopale italiano.
Fonte: http://www.radicali.abruzzo.it/joomla/interni/8-1000-allo-stato.-ma-in-che-mani-finisce.html [6]