All'evento che l'associazione Agorà Digitale ha organizzato per martedi 30 novembre (nell'ambito dell'Internet Governance Forum 2010) dal titolo "Il digitale è politico: una nuova generazione di diritti di cittadinanza [3]", interverrà tra gli altri, il Prof. Luciano Surace [4], Presidente della Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali (ASITA [5]).
ASITA è una federazione che attraverso le sue Associazioni si occupa di favorire "l'incontro tra ricercatori, operatori, docenti, professionisti, utilizzatori pubblici e privati, enti e imprese operanti nei diversi settori del rilevamento, gestione e rappresentazione dei dati territoriali e ambientali."
Informazione geografica e governo del territorio sono la chiave di lettura della crescita e dello sviluppo della società che ASITA intende favorire affrontando il mercato globale, tentando faticosamente di far aumentare il PIL, (...) contro una burocrazia inefficiente e parassitaria che dovrebbe invece sostenerle (le aziende, ndr)."
Attraverso la geomatica (è la scienza e la tecnologia che tratta le caratteristiche e la struttura delle informazioni geo-referenziate, ovvero a referenza spaziale, variabili nel tempo e non; essa è comprensiva dei metodi di acquisizione, organizzazione, classificazione, trattamento, analisi, gestione, restituzione e diffusione, nonché dell’infrastruttura necessaria per l’uso ottimale di queste stesse informazioni, come pure dei molteplici e differenti campi d’applicazione) ASITA vuole mettere "la conoscenza del territorio al servizio del cittadino", sostenendo l'importanza dei Sistemi Informativi Geografici e Territoriali e la loro integrazione con il Sistema Informativo Catastale. Dotarsi di un catasto moderno (aggiornare il data base topografico), rende il mercato efficiente "sostiene lo sviluppo economico, supporta la gestione dell’ambiente, migliora la stabilità politica e la giustizia sociale, garantisce i diritti e renderebbe il nostro Bel Paese attraente per investimenti stranieri, oggi penalizzati dal rischio di interminabili contenziosi."
L’informazione geografica è "un bene prezioso che dovrebbe essere distribuito come bene pubblico, soprattutto considerando che acquisizione e produzione sono pagate con i soldi dei contribuenti." La completezza e la fruibilità dei dati sono fondamentali: "Come parlare di completezza di un database territoriale se nel database mancasse, per esempio, un tematismo chiave come il catasto?" E ancora "Quale governo nazionale dotato di un minimo senso di responsabilità accetterebbe di avere dati demografici di attendibilità e datazione differenti da regione a regione, da provincia a provincia nella stessa regione e da comune a comune nella stessa provincia? Certamente nessuno, di qualunque schieramento politico esso fosse espressione."
Sono domande che Luciano Surace, si è posto in occasione della 14a Conferenza Nazionale ASITA [6] (Brescia, 9-12 novembre 2010) durante la quale ha fatto riferimento alla Direttiva europea INSPIRE [7], recepita dall'Italia con decreto legislativo [8], alle prospettive delle Informazioni Geografiche ma anche ai dubbi e alle incertezze che il decreto crea.
Il Decreto è "finalizzato alla realizzazione di un’infrastruttura nazionale per l’informazione territoriale e del monitoraggio ambientale che consenta allo Stato italiano di partecipare all’infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea (INSPIRE) per gli scopi delle politiche ambientali e delle politiche o delle attività che possono avere ripercussioni sull’ambiente. Esso stabilisce norme generali per lo scambio, la condivisione, l'accesso e l'utilizzazione, in maniera integrata con le realtà regionali e locali, dei dati necessari. Si applica a tutti i dati territoriali che sono disponibili in formato elettronico e che sono detenuti da un'autorità pubblica , cioè da qualsiasi amministrazione pubblica, a livello statale, regionale o locale, aziende autonome e speciali, enti pubblici, concessionari di pubblici servizi, organi consultivi pubblici."
La critica mossa alla legge italiana è quella di trattare i problemi relativi al rilevamento e della rappresentazione del territorio attraverso una moltitudine di leggi "che affidano competenze ad enti e strutture nazionali e locali, senza una logica unitaria di efficienza e di utilità collettiva" generando una "eccessiva frammentazione delle competenze e una disorganica stratificazione di funzioni all'origine di conflitti paralizzanti, ma anche di spunti esilaranti, se pensiamo che in Italia è possibile acquistare da enti pubblici diversi, con diverse modalità e a costi diversi, la stessa informazione territoriale con contenuti diversi e contraddittori."
La direttiva INSPIRE si poggi su due concetti fondamentali quali "accessibilità e parziale gratuità" ("le autorità pubbliche responsabili della produzione, della gestione, dell'aggiornamento e della distribuzione dei dati territoriali e dei servizi ad essi relativi consentono l'accesso del pubblico ai servizi di ricerca di dati territoriali, ai servizi di consultazione, ai servizi per lo scaricamento (download) dei dati, ai servizi di conversione dei dati territoriali, onde conseguire l'interoperabilità, tenendo conto delle pertinenti esigenze degli utilizzatori, attraverso servizi facili da utilizzare, disponibili per il pubblico e accessibili via internet"). Surace precisa "alcuni servizi sono messi gratuitamente a disposizione del pubblico, non tutti purtroppo, come negli USA, ma meglio che nulla."
Così come a rilievo emergono altri limiti del provvedimento: "Accettata ovviamente l’esclusione dell’accessibilità qualora si ritenga che la diffusione comprometta il corso della giustizia, la pubblica sicurezza, la difesa nazionale o le relazioni internazionali, non poche perplessità suscita la deroga alla gratuità per esigenze di auto finanziamento delle autorità pubbliche che producono set di dati territoriali."
In merito alla fruibilità dei dati tra autorità pubbliche, "le autorità pubbliche hanno libero accesso ai set di dati territoriali e ai servizi ad essi relativi e consentono ad altre autorità pubbliche lo scambio e il riutilizzo di tali dati e servizi senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica." E la relativa deroga "... ove questa possa compromettere il corso della giustizia, la pubblica sicurezza, la difesa nazionale o le relazioni internazionali."
L'Informazione territoriale è dunque fondamentale anche per le aziende, i professionisti e gli addetti ai lavori che lavorano con la geomatica.