
IL PERSONAGGIO
ROMA Marco Pannella ha un figlio, se non addirittura due, sparsi nel mondo. L'annuncio-rivelazione è dello stesso leader storico dei Radicali che sceglie una trasmissione di una televisione locale abruzzese - la App di Teleponte - per svelare, alle soglie dei suoi 85 anni, di essere padre.
Fresco di laurea honoris causa in comunicazione, Pannella spiega al conduttore della tv teramana, Rino Orsatti, che però non si tratta di una notizia vera e propria perchè, dice, è una cosa che sanno in molti. Pannella, parlando anche in dialetto abruzzese, ha chiarito di essere certo di avere almeno un figlio, del quale ha perso le tracce anche per il rispetto che nutriva nei confronti della madre, una donna sposata. «Coloro che mi conoscono sanno - ha spiegato Pannella in trasmissione - che qualche figlio c'è in giro. Mo’ non saccio chhiù se ci rimase, ma comunque almeno uno c'è. Ormai li ho persi di vista completamente».
Il leader radicale spiega di aver avuto «contatti» con suo figlio «per i primi anni». Ma questo, ha spiegato, «dipendeva dalla madre; in un caso - ha proseguito il racconto Pannella - la madre lo sapeva che era mio, ma suo marito credeva che fosse suo....». Pur non volendo svelare il nome del figlio, Pannella traccia una sorta di identikit della madre che «stimavo molto»: «era napoletana, ma con il cognome francese». E se sulla paternità di questo figlio non ci sono dubbi («sono sicurissimo»), qualche dubbio invece nasce in Pannella sull'altro per il quale condivide l'incertezza con l'altro ignaro genitore: ancora adesso, ha spiegato, «non sono sicurissimo se sia mio o del marito».
L’altro giorno la facoltà di scienze della comunicazione di Teramo ha assegnato al leader radicale la laurea honoris causa. «Ha inventato spazi diversi e modalità innovative con intuito sorprendente laddove gli spazi per un'informazione adeguata erano assenti», ha spiegato il preside della facoltà, Stefano Traini, nella laudatio alla cerimonia di conferimento. «Ricordiamo il silenzio mediatico del 18 maggio 1978, quando in una tribuna elettorale dedicata a finanziamento pubblico ai partiti e alla legge sull'aborto Pannella rimase in silenzio imbavagliato, come Emma Bonino, Gianfranco Spadaccia e Mauro Mellini per 25 minuti. Tutti i media il giorno dopo ne parlarono. Un messaggio dirompente, epocale, rivoluzionario».
«Abbiamo sempre scelto non il vincere contro, ma il convincersi, il vincere assieme, rispettando le proprie legalità. Questa è l'essenza della storia radicale. Lottiamo per aiutare il potere a rispettare le proprie legalità», ha detto Pannella nella sua lectio. «Leggerò tutte le relazioni che mi hanno preceduto. C'è qualcosa che voglio approfondire con calma». Relazioni che hanno esaltato il suo ruolo di innovatore nella comunicazione, col supporto di immagini della sua storia politica. Commosso ed emozionato ha ascoltato e si è rivisto, su due maxischermi, nei momenti delle sue battaglie. Ma è stato nei minuti dedicati al ricordo di Luca Coscioni, di cui cadeva l'anniversario della scomparsa, che Pannella non è riuscito a trattenere le lacrime.
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