
Il Presidente della Repubblica giusto c’è: si chiama Walter Veltroni; così giusto che mi stupirei se lo eleggessero. È giusto perché sarebbe un Presidente equidistante e garante di tutti, tanta è la sua voglia di farsi amare: Veltroni è una di quelle persone alle quali
il potere fa bene, come gli spinaci a Braccio di Ferro, e sono sicura che sarebbe un buon Presidente. E poi è un narratore, e un Presidente narratore è perfetto per l’Italia: abbiamo grandi difetti, ma le storie da raccontare non ci mancano.
Ma se la vita fosse un romanzo, il Presidente che ci farebbe davvero felici (tutti tranne il Presidente del Consiglio e il Vaticano,
quindi non ci conto molto) è Emma Bonino. È stato detto che l’annuncio del suo cancro è stato la sua ennesima dimostrazione di onestà, e che l’ha tolta dalla competizione. Perché? Un malato non è più una persona? Anzi, lo è di più. Sapete quanti sono oggi i malati di cancro? Una persona su tre. In ogni famiglia ce n’è uno: mille nuovi casi al giorno. Il cancro è ormai il simbolo più evidente e più diffuso della precarietà delle nostre vite. Il settanta per cento dei tumori si potrebbe prevenire con un corretto stile di vita, una sana alimentazione e gli screening previsti: lo sappiamo, però oscilliamo tra l’esserne ossessionati e ignorarlo.
Grazie alla ricerca, che è in mano non a chi ci governa e ci ha governato ma ad associazioni benemerite come l’Airc – a proposito: sabato 31 compriamo tutti le Arance della Salute – guariamo molto più di un tempo, ma se spendessimo in ricerca quel che spendiamo in tecnologia le guarigioni decuplicherebbero.
Il cancro ci riguarda tutti, ma proprio tutti, perché è il simbolo della nostra società decomposta. Un Presidente con la storia e il carattere di Emma Bonino, una donna, una persona che sta affrontando una prova così importante della sua vita, porterebbe sotto gli occhi di ognuno di noi il fatto che una persona malata non è la sua malattia, ma continua a essere una persona.
«Dobbiamo sforzarci di essere sempre persone, di voler vivere liberi sino alla fine. Insomma, io non sono il mio tumore, voi neppure siete la vostra malattia. Dobbiamo pensare che siamo persone che affrontano una sfida che è capitata», ha detto Emma Bonino.
La malattia, come dice Emma, è un fatto della vita. Un fatto che ricorda a tutti, malati e no, ciò che conta davvero. Pensate se ce lo ricordasse ogni giorno il primo Presidente donna della nostra Repubblica, che bel racconto.

Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/capire-ogni-giorno-quel-che-conta-al-quirinale-io-sogno-emma [5]