
Indagini del nucleo di polizia tributaria: le ipotesi di reato sono di abuso di ufficio, omissione di atti d'ufficio, turbativa d'asta in relazione agli appalti e peculato
PORDENONE. La guardia di finanza ha effettuato perquisizioni negli uffici del Consorzio di bonifica Cellina-Meduna, in via Matteotti a Pordenone, su disposizione della Procura della Repubblica di Pordenone.
Risultano indagate dieci persone, nove delle quali sono state raggiunte da perquisizioni nella sede del concorzio, nelle abitazioni e in eventuali studi professionali. Tutti hanno o hanno avuto un ruolo attivo nel consorzio. Le indagini sono partite la scorsa primavera da un esposto su presunte irregolarità nella gestione del consorzio.
Le ipotesi di reato sono abuso di ufficio, omissione di atti d'ufficio, turbativa d'asta in relazione agli appalti e peculato. Quest'ultimo relativo a una somma di centinaia di migliaia di euro, che riusulta accantonata e si vorrebbe far luce sul perché, visto che ciò non sarebbe contemplato tra le finalità del consorzio. Le indagini sono portate avanti dal Nucleo di polizia tributaria di Pordenone.
Il consorzio di bonifica, uno dei quattro della regione, presieduto da Americo Pippo (da mesi, tra l’altro, si registrano tensioni per la successione), si occupa di coordinare interventi pubblici e attività private nel settore delle opere idrauliche e dell’irrigazione, su circa 116 mila ettari della pianura pordenonese.
