Il 25 aprile i Radicali Ecologisti saranno a Verona in occasione dell'Arena per la pace e il disarmo.
Le disuguaglianze attraversano la società odierna come una lunga ferita: dal dopoguerra ad oggi la profonda distanza tra i Sud del mondo ed il ricco Nord si è ispessita e più di una volta siamo arrivati al collasso.
Ogni volta che questo succede esplode una crisi mondiale che allarga l'avanzata del deserto di povertà.
Nel 2013 la FAO ha stimato 880 milioni di persone sofferenti la fame nel mondo; un'ecatombe che conta più vittime che AIDS, malaria e tubercolosi messe assieme. Un terzo delle morti sono bambini.
Mentre i Sud del mondo vengono decimati dalla fame, il Nord vive un'illusione sempre più fragile di progresso, tecnologia e benessere alimentata da nuovi gadget e nuovi bisogni che ci spingono verso il consumo, l'alienanazione e la rassegnazione. Per costruire questo falso benessere fatto di cose servono energia, acqua, materie prime, manodopera.
Abbiamo costruito un falso benessere che è stato fatto pagare ai lontani: a chi è socialmente lontano (i poveri e gli invisibili), a chi è geograficamente lontano (il "terzo mondo", i popoli impoveriti), ai "lontani" nel tempo (le generazioni future). Per decenni, l’oligarchia economica, “politica” e religiosa ha preteso di piegare il nostro pianeta al dogma della crescita infinita: per avere più consumatori, più voti, più fedeli. La loro follia criminale ha scatenato guerre, rilanciato colonialismi: ha fatto avanzare deserti e spianato foreste. Le schiavitù, che pensavamo confinate nella storia e nella geografia del sottosviluppo, oggi si riproducono qui in Europa: nella generazione precarizzata e sfruttata, nei diluvi di migranti, nella regressione della democrazia e nell’attacco quotidiano all’autodeterminazione delle donne, negli egoismi localistici o di classe.
Il problema è tanto grave quanto sarebbe facilmente risolvibile: nel 2011 il WFP ha stimato che basterebbero 20 centesimi al giorno (circa 65 euro l'anno) per garantire la sopravvivenza e la salute ad un bambino malnutrito.
Oggi più che mai si rende necessario tornare a parlarne, con nuovo vigore; più che mai occorre tornare a soffiare sulla favilla della nonviolenza, della cooperazione e dell'integrazione tra le genti, occorre commuovere gli inerti.
Oggi più che mai occorre agire con risoluta tenerezza per noi, per il nostro pianeta e per tutti i suoi abitanti; più che mai occorre agire per scongiurare la tragedia globale, più che mai occorre disarmare lo sterminio per fame.
Si può fare: lo dobbiamo fare. Si può fare costruendo nuovi modi di vivere: nel rispetto degli ecosistemi, del diritto di tutti i viventi, in città vitali senza periferie della legalità e della non-vita. Si può tornare ad essere dolci verso la terra, ad amarne la generosità, sentendoci noi appartenere a lei. Si può fare e occorre farlo urgentemente.
Noi inizieremo parlandone e conoscendoci al 2° Festival della Nonviolenza, il prossimo autunno. Se vuoi partecipare, proporre, collaborare: contattaci!
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Fonte: http://www.radicaliecologisti.it/25-aprile-radicali-ecologisti-verona/ [3]