L’Europa si sta condannando al disonore in Ucraina [di Olivier Dupuis]
Diritto e Libertà, 19.02.2014 [fonte: Associazione Radicale Adelaide Aglietta, Torino]
Non è il momento dell’analisi della non-politica [disastrosa] dell’Unione europea e dei suoi stati membri verso l’Ucraina. E’ il momento per l’Unione Europea di decidere ciò che può e deve fare ORA, oggi, per tentare, nella misura del possibile, di impedire un massacro su grande scala e per soccorrere politicamente tutti gli ucraini che lottano per la loro libertà e la loro dignità. L’Unione o, in assenza di uno di quei suoi improbabili consensi, il maggior numero possibile dei suoi stati membri, dovrebbe con massima urgenza :
- riconoscere, in base all’art.49 del Trattato Ue, che l’Ucraina ha vocazione a diventare stato membro a pieno titolo;
- aprire le sue frontiere ai cittadini ucraini abolendo subito il regime dei visti ancora in vigore;
- congelare i conti bancari e tutti gli averi delle personalità politiche al potere e degli oligarchi ucraini in tutti i Paesi membri e proibire loro l’accesso e il soggiorno sul territorio dell’Unione;
- chiedere al Procuratore della Corte Penale Internazionale di incriminare il presidente Yanukovitch; il ministro degli interni Zakharchenko; il ministro della difesa Lebedev; il capo dell’amministrazione presidenziale Kluiev; il procuratore generale Pshonka;
- in ragione della sua gestione politica irresponsabile, sollevare subito il Commissario Füle da ogni responsabilità riguardo ad Ucraina, Georgia e Moldavia, e affidare al ministro polacco degli Esteri Sikorski la responsabilità di gestire direttamente, a nome dei 28, l’insieme del dossier ucraino;
- inviare subito delle squadre di soccorso [medici, medicinali] a Kiev e stabilire un corridoio di evacuazione sanitaria sicuro verso la Polonia;
- chiedere l’incriminazione di tutti i responsabili delle banche europee che hanno violato le regole Pep [persone particolarmente esposte] stabilite dall’Ue consentendo a personalità politiche ucraine di primo piano di aprire dei conti in banche dell’Unione europea senza comunicare le loro responsabilità politiche;
L’Europa deve smettere di coprirsi gli occhi. Come sostiene il ricercatore svedese Östlund, la catena delle responsabilità che hanno portato al bagno di sangue di Kiev risale direttamente a Mosca, alla volontà del signore del Cremlino di imporre a Kiev un regime nazional-bolscevico come quello instaurato in Russia e integrare l’Ucraina così normalizzata nel suo progetto di impero, nuova antitesi realizzata dello stato di diritto e della democrazia. L’Unione Europea e i suoi stati membri non possono più rinviare il momento della presa di coscienza sulla realtà del sistema putiniano, e devono elaborare senza ulteriori indugi un approccio politico conseguente: caloroso, aperto e generoso nei confronti dei cittadini russi, cortese quanto glaciale con le autorità di questo Paese.
Fonte: http://grupporadicaleadelefaccio.wordpress.com/2014/02/20/ucraina-libera/ [6]