
Dunque, Shalabayeva è libera di espatriare e ringrazia il ministro Bonino. Altri hanno creato il problema, il ministro degli Esteri lo ha risolto. Resta la questione del marito, ma il personaggio è controverso, diciamolo. I laziali sono tornati alle loro famiglie, così come l’eroe di Greenpeace. Ma l’onore dell’Italia soffre, insiste su Twitter l’ex ministro Terzi per la indegna detenzione dei due Marò in una dépendance dell’ambasciata italiana. Eppure il diplomatico dal cognome con genitivo santificante fa notare che da ministro aveva trovato la soluzione. Implorare un permesso ferie per i detenuti, impegnarsi come governo per il loro ritorno in India e poi, appena scaduto il tempo, prodursi in un diplomatico gesto dell’ombrello verso lo stato indiano. L’ambasciatore ex ministro ancora non si capacita di come un piano così raffinato non sia stato condiviso e, quel che è più grave, pensa davvero che avrebbe salvato l’onore e la dignità del nostro paese. Ciò premesso è naturalmente logico che non tutti siano d’accordo con la politica estera del governo e di Bonino. L’apertura all’Iran, o meglio la politica del dialogo prudente, può provocare un dibattito anche acceso e documentato fra posizioni diverse. Ma appunto si tratta di un dibattito importante, per persone serie.
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Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/bordin-line-del-27-dicembre-2013 [5]