di Roberto Di Masci
Mi corre l’obbligo morale di risponderti, come amico e come presidente di questa Associazione. Se volessi rifondare un soggetto radicale, come tu dici, ripercorrerei la sua storia, sì, ma non come rimembranza del “come eravamo”, ‘che è già esercizio abusato, né restituendo ai radicali la fisionomia giacobina che avevano nel passato da te richiamato, né per restaurare un radicalismo pre-pannelliano alto, nobile e inconcludente. Ri-percorrerei la sua storia per ri-cominciare a ri-conquistare spazi di libertà per tutti, per ri-affermare lo stato di diritto come sua ragion d’essere, per ri-opporre il metodo della lotta nonviolenta agli abusi dei poteri, per ri-criticare scelte politiche che non condivido e ri-avanzare sempre proposte ragionevoli. Ripercorro la sua storia per giungere alla conclusione che lo rifarei più o meno com’è.
Fonte: http://www.radicali.abruzzo.it/joomla/interni/caro-alberto.html [3]