Valter Vecellio da Notizie Radicali
07-10-2013
Molta, la carne al fuoco. Si è partiti con una crisi di governo che sembrava ineluttabile, con le dimissioni di tutti i parlamentari del PdL consegnate nelle mani di Silvio Berlusconi (e chissà quanti con “cattolica” riserva mentale); poi le dimissioni dei ministri. Poi il clamoroso e lacerante voto di fiducia ottenuto da Enrico Letta, il PdL sull’orlo della spaccatura. E speculare un Partito Democratico che litiga su tutto, anche se nessuno sa dire esattamente su cosa.
Ci sono poi i referendum: sei che sicuramente non hanno raggiunto il numero di firme necessarie, il pacchetto “Cambiamo Noi”, che aveva visto l’adesione di tutto o quasi il mondo progressista e di sinistra; quel mondo che nel momento stesso in cui aderiva, si adoperava perché il progetto fallisse, e lo boicottava. E di questo dovranno pur rendere conto. E gli altri sei referendum, quelli “per la giustizia giusta”: che l’ostacolo delle 500mila firme l’hanno superato, e non sarebbe accaduto senza la mobilitazione in “zona Cesarini” del PdL; e il suo leader Berlusconi che li ha firmati tutti i dodici referendum, con una motivazione ineccepibile: nel merito di alcuni quesiti, era contrario, ma riconosceva il pieno diritto degli italiani di potersi esprimere direttamente. Mentre a Largo Argentina Berlusconi firmava, si diceva favorevole all’amnistia [3] e per la durata del Governo Letta. Il PD – non bisogna smarrirne memoria – attraverso il suo segretario pro-tempore Guglielmo Epifani, ha al contrario espresso una lunga teoria di NO: No ai referendum, quelli sulla giustizia e quelli di “Cambiamo Noi”. No all’amnistia [3]. No a tutto, Sì a nulla. E a ruota, nelle parole e nei fatti, tutti gli altri. Senza neppure averlo deliberato ufficialmente e formalmente. Un pavloviano riflesso condizionato. Peccato, però, che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, forte dell’autorevolezza della sua carica e sua personale, abbia tenuto a far sapere – prima in via riservata a Pannella, poi in forma pubblica nel corso della sua visita al carcere di Poggioreale – che ha già pronto un messaggio ufficiale e formale alle Camere, e che quel messaggio – che appartiene alle prerogative presidenziali costituzionalmente previste e sancite – riguarderà la situazione delle carceri e della giustizia. Come richiesto da Pannella, dai radicali, da centinaia di giuristi e costituzionalisti raccolti attorno a un documento che si apre con la firma del professor Andrea Puggiotto. Che dirà, Epifani, e che dirà Renzi? Ancora i loro NO, NO, NO? Bamboline…
Molta la carne al fuoco. In queste ore molti radicali sono impegnati “sul campo” per dare corpo, vita e sostanza a liste Rosa nel Pugno, democratiche, credenti e liberali, e dunque radicali e socialiste, in occasione delle elezioni regionali in Basilicata. Ancora una volta il possibile contro il probabile. In continuità e coerenza con la storia dei radicali, in un territorio, in un luogo che li vede, con Maurizio Bolognetti e altre/i, protagonisti di lotte in opposizione a formidabili comitati d’affari locali e nazionali, e che certamente scaglieranno contro i radicali tutta la loro forza e potenza. Una coerenza e una continuità che risale, per esempio, a quelle comunità di credenti in altro raccolta da don Marco Bisceglie a Lavello; un testimone raccolto oggi da credenti come monsignor Agostino Superbo… Parliamo di credenti. Poi, figuriamoci!, non mancherà qualcuno che ci vorrà spiegare il tradimento dei valori laici, anticlericali e radicali… Liste che vedranno i nomi in calce di Emma Bonino e Marco Pannella (negli ultimi due posti), ma anche dei parlamentari radicali uscenti, e non solo loro: liste che sono un progetto di speranza e di liberazione…
Con buona pace di quanti vorrebbero i radicali allo sbando, magari disposti a vendersi per un piatto di lenticchie, e desiderano e auspicano la rottamazione di un signore di ottanta e più anni, entrato in queste ore al sesto giorno di digiuno della fame e della sete. Il lavoro non manca. Che sia un buon lavoro, dipende solo da noi.
http://www.detenutoignoto.org/2013/10/i-referendum-lamnistia-le-liste-rosa.html
9 Ottobre, 2013 - 09:49
Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2013/10/i-referendum-lamnistia-le-liste-rosa.html [4]