Diritto all’eutanasia, hanno firmato in 5.700

Se il diritto all’eutanasia sarà sancito per legge, Trieste potrà dire di aver recitato un ruolo decisivo in questa battaglia. Sono ben 5.720 le firme raccolte in città a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”. Se si considera che sull’intero territorio nazionale le firme, depositate venerdì scorso alla Camera, sono state 66.200, significa che Trieste ha garantito l’8,64 per cento del totale. «Un risultato straordinario – lo ha definito ieri Marco Gentilli, storico militante locale dei Radicali, partito che ha lavorato per la raccolta firme assieme all’Associazione Luca Coscioni, a Exit Italia, Uaar, Amici di Eleonora onlus e Associazione Radicale Certi diritti – un risultato che depone a favore della maturità e della consapevolezza dei triestini di quelli che sono i diritti irrinunciabili delle persone».

Clara Comelli, dell’Associazione radicale Certi diritti, ha auspicato che «si continui a discutere dell’argomento. Avessimo avuto un maggior numero di tavolini, le firme sarebbero state ancora di più. Ritengo che pochi fra coloro che sono contrari abbiamo realmente letto la proposta». Rita Cian, che ha lavorato ai banchetti in città, ha dato alcune cifre: «Nell’arco degli ultimi cinque mesi abbiamo allestito 53 punti di raccolta firme. La media è stata di 34,7 firme all’ora.

Significativo il fatto che, a Trieste, nessuno ha avuto paura di firmare, nonostante il tema sia quanto meno scabroso. Le persone vogliono che le loro volontà siano rispettate e in questa battaglia, il risultato di Trieste si riallaccia alla tradizione laica della città e alla maturità delle persone». Rilevante è stato il ruolo degli autenticatori, fra i quali ha operato anche il presidente del consiglio comunale, Iztok Furlanic. I Radicali hanno reso noto che hanno firmato anche i presidenti della giunta regionale, Debora Serracchiani e di quella provinciale, Maria Teresa Bassa Poropat, oltre al sindaco, Roberto Cosolini, l’ex sindaco, Roberto Dipiazza e numerosi consiglieri e assessori comunali.

Ugo Salvini