Martedì 10 Settembre 2013,
SAN VITO - Lite con il sindaco per il referendum e i Radicali ne fanno un caso. Il pressdente Stefano Santarossa attacca: «Gli uffici comunali di San Vito al Tagliamento non sono distinti per efficienza in questi mesi. In pieno agosto avevano perso i moduli, probabilmente tra i faldoni o imbucati in qualche cassetto». Così il consigliere Iacopo Chiaruttini è ritornato più volte per poter sottoscrivere i dodici referendum radicali.
Poi è arrivata la protesta:« Apprendiamo che un cittadino di San Vito recatosi negli uffici per firmare ha trovato gli addetti che dichiaravano erroneamente che la campagna era già chiusa. Solo l’insistenza del nostro sottoscrittore ha convinto il personale a chiamare il segretario comunale e verificare che si stava compiendo un attentato ai diritti civili». Poi è intervenuto il sindaco Antonio Di Boisceglie, ma le cose nonsarebberoandate meglio: «Pare abbia cercato di minimizzare l’accaduto ed anzi ha detto al suo concittadino di firmare piuttosto altre proposte e non i referendum. Ora che il Sindaco del Pd di San Vito si metta a boicottare di referendum è un fatto gravissimo e la dice tutta sulla non democraticità e illiberalità dei postcomunisti del Pd». Santarossa invito il sindaco Antonio Di Bisceglie a rileggersi il contenuto dei referendum e a sottoscrivere tutti i quesiti, in particolare quelli sui diritti civili: « A meno che Antonio Di Bisceglie non sia favorevole alla Bossi-Fini sull’immigrazione e alla Fini-Giovanardi sulle droghe. Il Sindaco vada inoltre a leggersi quanto i comitati promotori hanno comunicato via posta elettronica certificata a tutti i sindaci. La raccolta firme prosegue nei Comuni sino a venerdì 13 settembre».
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