
I dodici referendum radicali non sono nati insieme ma a blocchi di sei in due momenti diversi. Il primo blocco, su temi di grande importanza, non è che trascurasse la questione giustizia, anzi , toccando significativamente leggi come la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi, dava già un colpo notevole a una delle cause del sovraffollamento dei processi e delle carceri, ma affrontava la faccenda solo, diciamo così, sul versante del legislatore. E’ indubitabile per i Radicali, e non solo per loro, che la questione giustizia si ponga soprattutto per il ruolo anomalo dell’ordine giudiziario e la sua possibilità di condizionare esecutivo e legislativo. Sei altri referendum si sono allora applicati al tema, rialzando una bandiera che Pannella agita da sempre. Giusto. Ma inevitabile che qualche tensione fra i membri dei due comitati che sono diversi, dettaglio non irrilevante, ci sia stata. Pannella ha convinto Berlusconi a firmarli tutti e dodici – non ne so nulla ma sono sicuro che sia andata così – ed è stato un colpo da maestro non solo a uso esterno ma anche interno, e non solo Radicale se Berlusconi volesse. Un monito agli ultrà a non trasformarsi in hooligans.

Fonte: http://www.radicalifriulani.it/content/bordin-line-4-settembre-2013 [5]