I referendum radicali "nascosti" in Municipio

San Vito, a denunciarlo è il consigliere Chiaruttini che racconta le sue peripezie per poter firmarli
Venerdì 23 Agosto 2013,

SAN VITO - «Di pubblicità in giro su questa iniziativa non ne ho vista proprio. Non è che l'Amministrazione Di Bisceglie la fa solo per i referendum che le fanno più comodo?». La provocazione arriva dal consigliere Iacopo Chiaruttini (Gruppo Misto) protagonista di un episodio su cui ha voluto accendere i riflettori. «Mi sono recato in municipio nei giorni scorsi - racconta il consigliere di opposizione - per firmare alcuni dei referendum proposti dai Radicali». I quesiti sono in tutto dodici e riguardano ad esempio i temi relativi alla giustizia (separazione delle carriere dei magistrati), diritti civili per gli immigrati, abolizione del finanziamento pubblico. I referendum possono essere chiesti da 500mila elettori e se le firme saranno raccolte entro settembre, la Corte Costituzionale dovrà successivamente decidere se considerare ammissibili o no i singoli quesiti. «La maggior parte dei quesiti posti li condividono, altri no - continua il consigliere -. Comunque volevo dare il mio sostegno mettendoci la firma e lo scorso martedì mi sono recato in municipio, ma non sono riuscito a esercitare questo diritto. Mi è stato detto di tornare il giorno dopo e così ho fatto: è stato tirato fuori il plico dei referendum, dove peraltro ne ho visti diversi dei quali non sapevo neppure l'esistenza come quello per riaprire le case chiuse. Fatto sta che le carte sono state finalmente trovate e ho potuto firmare i vari quesiti. Ma non è stato facile». «A parere mio - ribadisce Chiaruttini - bisognerebbe dare un minimo di visibilità a queste iniziative sull'albo pretorio».
© riproduzione riservata