E’ stato prorogato al 1 Aprile 2014 con Decreto del Governo , il disegno di Legge presentato dalla Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario che avrebbe dovuto sancire la definitiva chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari italiani il 31 Marzo 2013.
Tra le cause additate di tale molto discussa proroga : la mancanza ancora di strutture adatte per accogliere i detenuti; l’assenza di programmi organizzativi regionali e di iter burocratici; in Italia ne esistono ancora sei di cui uno, Castiglione delle Stiviere comprende la sezione femminile.
Il problema non riguarda solo un problema di locazione ma ricopre anche un significato etico e culturale.
Gli OPG sono istituzioni “totali” , collocate sul doppio binario tra carcere e ospedale psichiatrico, rispecchiano quell’ambiguità che nemmeno la Legge Basaglia è riuscita a superare; un’ambiguità che genera altra ambiguità e spinge a delle riflessioni : carcere o manicomio ?
Si è già caduti in questo modo in una nuova reistituzionalizzazione.
Esiste una cultura che legittima il manicomio e ruota intorno al concetto e preconcetto di “pericolosità sociale” . Esiste ancora oggi e rafforzata una massiccia intromissione psichiatrica in molti ambiti sociali.
La nostra società “disciplinare” , tramite una serie di strumenti preposti : Codice Penale, istituzioni , Magistratura, Psichiatria, definisce il confine tra il bene e male, tra legalità e illegalità, indica ciò che è folle, anormale, pericoloso.
Se inizialmente la società delineava il ruolo sociale del delinquente, a partire dall’Età Moderna , la prigione è divenuta il contesto di una nuova figura: il deviante.
In entrambi i casi , il punto in comune è la reclusione, l’internamento, l’isolamento.
Si persegue il diverso , mediante il controllo,la sorveglianza, la repressione di esistenze marginali, che spesso non sono né criminali né patologiche .
Il folle e il criminale rappresentano la trasgressione di quella normalità da cui devono essere normativizzati perché stabilito da un potere decisionale assoluto e intoccabile quale è oggi quello del Giudice e dello Psichiatra.
Eppure nella nostra società ci sono persone che uccidono per un niente; ci sono persone che dietro un’apparente rispettabilità, commettono violenze e crimini tutti i giorni; ci sono logiche di potere totalitarie e coercitive, ci sono sistemi legislativi e giudiziari obsoleti e lenti, sistemi amministrativi e burocratici chiusi e opachi.
Per ogni “criminale “ o folle internato ci sono altrettanti criminali insani in libera circolazione.
La prigione è la vita sotterranea della società esterna. “ Il controllo della devianza rappresenta così uno dei meccanismi più efficaci tramite cui l’ordine sociale può esercitare il suo potere e costruire la sua facciata di credibilità. L ‘individuo è posto così al centro di una continuità di istituzioni collegate tra loro : il penitenziario, l’ospedale,la prigione che non fanno altro che alimentare illegalità e devianza
In realtà si è sempre all’interno. Non bisogna dimenticare che per quanti muri o prigioni si possono erigere, il deviante o il criminale nascono e sono figli della società stessa; appartengono a essa e a tutti i suoi meccanismi di potere.
Eleonora Favaroni Perugia
http://radicalipg.blogspot.com/2013/07/opg-questione-ancora-irrisolta.html
30 Luglio, 2013 - 19:41
Fonte: http://radicalipg.blogspot.com/2013/07/opg-questione-ancora-irrisolta.html [4]