di Monica Capo, da paralleloquarantuno.it [3], 18-06-2013
In Italia, dilaga la protesta contro gli inceneritori, a cominciare dalla città di Parma, che il 15 giugno è scesa in piazza, e passando per Napoli che, dal ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (ministro che, va ricordato, mai, in precedenza, si è occupato di ambiente), è venuta a conoscenza del fatto che deve, “obbligatoriamente” e “con consenso condiviso”, pena la nomina di commissari preposti, far ripartire la procedura per la costruzione degli inceneritori di Napoli e Salerno.Ovviamente, non si sono fatte attendere le reazioni di semplici cittadini, dei comitati ambientalisti, e anche di alcuni senatori del M5S. In particolare, Andrea Cioffi e Paola Nugnes, hanno affermato di non ritenerla affatto una svolta per la gestione dei rifiuti in Campania e che, con il voto del Parlamento Europeo del 20 aprile 2012 si prevede il divieto d’incenerimento entro il 2020 di qualsiasi materiale riciclabile e compostabile, e che le gare d’appalto per la realizzazione degli inceneritori di Napoli e Salerno sono andate deserte più volte perché gli impianti costano troppo e creano danni alla salute. Hanno inoltre consigliato al ministro, anziché sostenere la lobby dell’incenerimento, di promuovere la riduzione dei rifiuti, la raccolta porta a porta (abolendo la Tares come chiesto dal M5S con proposte parlamentari), la costruzione di centri riciclo e compostaggio, di sistemi alternativi all’incenerimento e alla discarica, in linea con l’Europa.
Intanto, oggi, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando incontra in Lussemburgo il commissario europeo all’Ambiente, Mr. Janez Potočnik. Angelo Ferrillo, ideatore e responsabile di “La Terra dei Fuochi”, al fine di “preparare” il commissario all’incontro, gli ha recapitato un messaggio, con il quale denuncia, per l’ennesima volta, ciò che ancora accade realmente nei dintorni delle grandi città di Napoli e Caserta, dove centinaia di migliaia di persone sono esposte a un elevato rischio di cancro e a molte altre patologie a causa dei fumi tossici. Il vero problema, per Ferrillo, non è, infatti, la spazzatura domestica, come vorrebbero far credere le istituzioni italiane, ma i rifiuti speciali e pericolosi.
Ferrillo ha anche sottolineato che “gli italiani sono stanchi di essere tenuti ostaggio di una truffa politica, perpetrata da anni da lobby trasversali nel nostro Parlamento nazionale e nel governo locale della Regione” e ha fatto sapere di essere a disposizione per un’audizione al Parlamento Europeo al fine di portare quante più prove necessarie per dimostrare che si stanno violando e tradendo le direttive europee e i propri cittadini.
Infine, mentre dal tradizionale Rapporto di Legambente sulle ecomafie scopriamo che è la Campania a guidare anche quest’anno la classifica delle illegalità ambientali, arriva, sempre dal Movimento 5 Stelle, il Ddl sull’incremento delle pene per i reati ambientali: il progetto, nato dai Movimentisti di Giugliano è stato presentato dall’onorevole Salvatore Micillo.
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