Dichiarazione di Irene Testa Segretario dell'Associazione Il Detenuto Ignoto
Se il Ministero è in grado di fornire finalmente, si spera, i dati davvero reali dei posti letto di ogni istituto carcerario all'Unione Europea, è già qualcosa. Tuttavia non è sufficiente, ma è necessario dare la possibilità a tutti di conoscere i dati che riguardano il sistema carcerario, a partire da come vengono spesi i soldi, nella gestione e negli appalti, e come vengono definite le gare.
A fronte di una spesa quantificabile in più di 6 miliardi e mezzo di Euro all’anno da parte dello Stato, infatti, al cittadino non sono al giorno d’oggi dati i mezzi fruibili di conoscenza che gli garantiscano un rapporto dettagliato dell’utilizzo di questo denaro. Una condizione chiaramente non democratica e non più accettabile, dato che ovviamente né il Ministero, né tanto meno il suo Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, possono anche loro godere di un regime di autodichia.
Avere informazioni dettagliate sugli istituti di pena presenti sul territorio italiano continua a risultare un’impresa tutt’altro che semplice, per la società civile e per l’informazione. Nonostante la legge contempli la possibilità che il cittadino possa accedere ai documenti amministrativi allo scopo di garantire la trasparenza dell’attività amministrativa, reperire i bilanci delle amministrazioni penitenziarie allo stato attuale non rientra in questa possibilità, se non attraverso lunghe e incerte procedure burocratiche. Nella passata legislatura l'associazione Il Detenuto Ignoto ha elaborato una proposta di legge in materia presentata dalla deputata Rita Bernardini, che ha avuto modo di farla ridepositare per la legislatura in corso. Auspico che la Ministra ne tenga conto e faccia predisporre nel sito del ministero della Giustizia la possibilità di conoscere il pianeta carcere nella sua interezza. Un passo importante per un’evoluzione di questo sistema, oggi fallimentare, verso la piena attuazione del dettato costituzionale e la realizzazione degli scopi che si prefigge.
Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2013/06/carceri-radicalicancellieri-su-dati.html [3]