Articolo pubblicato il 28/05/2013 nella sezione Associazioni
da metropolisweb.it , 28-05-2013
Sono 8296 i detenuti nelle prigioni della Campania, con un incremento di 313 ‘unita”, a fronte di una capienza regolamentare che consentirebbe di tenere in cella poco meno di 6mila persone (5794). Di questi, il 14,64% del totale è rappresentato da stranieri. E’ la fotografia della popolazione carceraria in Campania, scattata nella relazione annuale del Garante dei detenuti della regione, Adriana Tocco. ‘Unita” e non persone, numeri che, nella relazione di Tocco, “nella loro asetticità mostrano una realtà durissima in quanto a violazione dei diritti fondamentali di ogni individuo, esseri umani, che vengono definiti ‘unita” nel linguaggio della burocrazia”. Il più affollato è il carcere di Poggioreale: sono 2811 i detenuti al 31 marzo 2013, a fronte di una capienza regolamentare di 1687 e un limite tollerabile di 2293.
Nella casa circondariale di Secondigliano, i detenuti sono 1353 a fronte di una capienza regolamentare di 988 e un limite di tollerabilità che arriva a 1656. Della popolazione carceraria, al 31 marzo 2013, i detenuti in attesa di primo giudizio sono 2134, 1037 gli appellanti, 515 i ricorrenti, 477 quelli definiti ‘misti’, coloro i quali, cioé sono imputati per più reati, ciascuno dei quali con il relativo stato giuridico, ma nessuna condanna definitiva. In totale i detenuti imputati sono 4163. Quelli condannati in via definitiva sono 3826, 236 gli internati, 71 quelli “da impostare”, coloro per i quali non sono ancora disponibili tutti gli atti ufficiali necessari. La Campania – viene evidenziato nella relazione – è la prima regione in cui si sta sperimentando la “razionalizzazione dei circuiti”: i detenuti, cioé, saranno suddivisi negli istituti a seconda della tipologia di reato e del grado di pericolosità. In questo contesto di trasformazioni, il carcere di Carinola perderà la sua caratteristica di alta sicurezza e ospiterà detenuti comuni, con la finalità aggiuntiva di decongestionare Poggioreale. Sempre in tale contesto, il carcere di Secondigliano diventerà di alta sicurezza e qui verranno trasferiti la maggior parte degli ergastolani campani. Il garante, nella sua relazione, ha sottolineato, per quanto riguarda la tutela “difficoltà, e spesso impossibilità, di interlocuzione con gli organi istituzionali sia delle Asl sia della Regione, nonostante gli sforzi congiunti delle commissioni mobbing e trasparenza e del Garante”. La situazione, viene ravvisato, non è omogenea nelle varie province: ad Avellino vi é “una soddisfacente organizzazione dell’Asl”. Punto “debole” quello della Asl Napoli 1 “i cui ospedali non rispondono sulla possibilità di accettazione dei malati, mancano gli infermieri, c’é una discontinuità nelle presenze”. “Appare indispensabile la presenza di un referente certo per la medicina penitenziaria – scrive il garante – con cui ci si possa confrontare costantemente e fattivamente”. Sul fronte della formazione e dell’istruzione, sono 88 i corsi scolastici attivi con 1635 iscritti. E costituisce “una buona premessa” l’accordo sottoscritto con la Facoltà di Architettura per l’istruzione universitaria”. La formazione professionale è invece “ferma al 2010″ e questo nonostante lo stanziamenti di risorse destinate a tale scopo. “I fondi allocati presso l’Assessorato alle Politiche sociali – si legge – sono immobilizzati e trattandosi di fondi europei, a rischio di andare perduti”.
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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11025&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carceri-i-numeri-dello-scandalo-in-campania-2500-detenuti-oltre-il-limite