Dichiarazione di Riccardo Magi [3], candidato radicale nella Lista Civica Marino:
Nell’art. 1 del nuovo Statuto di Roma Capitale, grazie all’iniziativa Radicale, è stato inserito il Principio di non discriminazione [4] proclamato dall’art. 21 della Carta fondamentale dell’Unione europea, trattato vincolante per l’Italia. Proprio un anno fa, il 17 maggio 2012 nella Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, abbiamo depositato una delibera popolare firmata da 8 mila romani per il riconoscimento delle unioni civili e il sostegno alle nuove forme familiari [5].
Delibera mai calendarizzata dal Consiglio in violazione dello Statuto che prevede 6 mesi di tempo per la discussione.
Sono quindi i romani e lo Statuto stesso di Roma – che vieta nell’attività istituzionale e amministrativa “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età e l’identità sessuale” – a richiedere un provvedimento che riservi un trattamento paritario alle famiglie di fatto e a quelle fondate sul matrimonio nell’ambito delle attività e dei servizi promossi dall’amministrazione.