
Voglio denunciare l’irrazionalità devastante del consumo di suolo in Italia nella nostra Regione frutto della decisione di Renzo Tondo di cancellare la legge voluta da Sonego, che ha avuto un merito: quello di bloccare la corsa dei sindaci a capo dei comuni a cementificare nuove aree come moneta di scambio elettorale.
Va detto un deciso stop al consumo di territorio attuando politiche davvero capaci di ottenerlo, va abbandonata la “città della rendita” tanto amata dagli speculatori edilizi e con il favore dei politici amici e scelta invece la “città dei cittadini” .
La crisi finanziaria esplosa nel 2008 ha modificato in modo consistente il quadro, con una bassa domanda privata di alloggi e attività produttive e scarse risorse pubbliche. Vanno recuperati i territori devastati dalla follia cementificatrice degli ultimi decenni e rottamata l’edilizia inutilizzata all’interno dei centri urbani.
Questo processo inverso di difesa e valorizzazione del territorio dovrà privilegiare l’aiuto a tutte le agricolture che servono agli uomini che vivono il territorio, e li servono là dove essi lo vivono, privilegiando la filiera corta, la difesa delle diversità colturali e con un deciso no allo sfruttamento del territorio con coltivazioni che nulla hanno di green come i grandi impianti di centrali biogas alimentate bruciando mais.
