da “Corriere del Mezzogiorno”, 08-04-2013
NAPOLI – Luci e ombre sul decreto del Consiglio dei Ministri sul pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione alle imprese.
IL COMUNE DI NAPOLI - «La struttura del decreto legge si colloca nel solco della nostra proposta avanzata al sottosegretario Catricalà quando organizzammo a Roma, come segnale di richiesta di attenzione verso gli enti locali, il nostro consiglio comunale». Lo afferma il sindaco di Napoli Luigi De Magistris commentando il via libera del Governo al decreto sul pagamento dei debiti degli enti locali alle imprese. «Si tratta – aggiunge il sindaco di Napoli – di un provvedimento richiesto nell’interesse delle cittadine e dei cittadini, della ripresa dell’economia reale, della salvaguardia dei posti di lavoro. Il frutto di una mobilitazione unitaria dei sindaci che, coraggiosamente, hanno scelto la strada dell’obbedienza alla Costituzione e della difesa, senza se e senza ma, dei diritti delle comunità che amministrano».
CRITICO L’ASSESSORE AL BILANCIO - «Il decreto Salva Napoli è diventato il decreto ‘Salva tuttì: dopo il 30 aprile, data entro la quale gli enti locali dovranno presentare l’elenco delle richieste di pagamento dei debiti, saremo in grado di pagare il 50% dei debiti per investimenti con i creditori, pari a 64 milioni di euro». Ad annunciarlo è Salvatore Palma, assessore al Bilancio del Comune di Napoli. «Le risorse – dice ancora Palma – sono già nella disponibilità del Comune». Palma spiega che il contenuto nel decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri «corrisponde alle richieste da noi presentate al sottosegretario Catricalà quando formulammo la richiesta di un decreto salva Napoli». In sostanza, aggiunge l’assessore, «quelle sollecitazioni hanno stimolato la soluzione adottata oggi dal Governo uscente». «Quando il sistema andrà a regime – dice ancora Palma – tutte le pubbliche amministrazioni smaltiranno i debiti contratti con le imprese nel giro di 24-36 mesi». L’assessore napoletano al Bilancio, infine, esprime soddisfazione anche per la possibilità di accesso al fondo di 26 miliardi. «Anche questa richiesta – sottolinea – figurava tra quelle presentate al sottosegretario Catricalà in un incontro al quale erano presenti anche il sindaco e il vice sindaco di Napoli».
CAUTELA DALLA REGIONE - «Attendiamo il testo definitivo, ma se sono vere le anticipazioni il Sud è penalizzato»: lo dice il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, commentando il decreto del Governo per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Per Caldoro, sono «positive le finalità del provvedimento, ma non basta. Nel momento in cui si chiede a tutti gli enti locali di pagare i debiti verso le imprese – aggiunge – bisogna poterlo fare in maniera equa. Il decreto, invece, agendo sulla liquidità degli enti locali crea una disparità nel Paese tra Nord e Sud. Chi non ha liquidità si deve indebitare, con un aumento degli interessi. In questo modo le amministrazioni del Sud che fanno una politica virtuosa vengono ad essere penalizzate», conclude Caldoro.
LA SODDISFAZIONE DELLA PROVINCIA - «I tagli stabiliti per la Provincia di Napoli sono stati giustamente più che dimezzati ed ammonteranno a poco più di 43 milioni di euro, una cifra comunque considerevole, ma che cercheremo di assorbire senza che i cittadini e le attività di servizio dell’amministrazione subiscano contraccolpi mortali»: lo annuncia il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Upi, commentando l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto sui pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni. «Da quanto risulta dalle tabelle di riparto per il 2013 ed il 2014 allegate al decreto – spiega Pentangelo – non ci troveremo più a subire tagli per circa 110 milioni di euro (il doppio rispetto a Roma e addirittura il triplo rispetto a Milano), una cifra folle che avrebbe inevitabilmente procurato il blocco di qualsiasi attività di servizio sul territorio».
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