Napoli - Il leader dei Radicali, Marco Pannella, torna prepotentemente ad affrontare in prima persona l’emergenza Vesuvio e Campi flegrei. E lo fa partecipando al convegno di Agnano in cui due periodici locali e “Radio radicale” hanno promosso il dibattito per provare ad accelerare le misure che potrebbero servire a scongiurare una tragedia di proporzioni enormi.
Onorevole, perché ha deciso di tornare su questo tema?
«In realtà non l’ho mai abbandonato, anzi anche nell’ultimo decennio ho continuato a tenermi informato e viste le ultime evoluzioni negative credo sia giusto dare un impulso affinché si torni a parlare della tragedia che potrebbe essere alle porte».
Come intende dare la giusta cassa di risonanza alla questione?
«Innanzitutto presentando un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo. Tutto sarà pronto nel giro di qualche settimana e poi inviato a Bruxelles. Se in Italia nessuno si muove, spero che qualcuno dell’Unione Europea si dia da fare per affrontare il problema con la dovuta serietà».
Qual è il suo giudizio sui piani di evacuazione finora redatti?
«Se sono quelli che tutti conosciamo, significa che non esiste alcun piano di emergenza. Finora i tecnici incaricati dai vari enti istituzionali hanno sbagliato tutto e la prova è la nuova estensione della “zona rossa” relativa al rischio Vesuvio. Insomma, alla fine hanno ammesso di avere commesso errori importanti ma dall’annuncio all’azione manca ancora tantissimo e finora non è stato fatto nulla».
Molti esperti dicono che sarà possibile avvertire i messaggi dei vulcani già qualche giorno prima della tempesta di cenere e lapilli…
«Anche io ho sentito il parere di moltissimi tecnici e di importanti docenti. E mi sono convinto di una cosa: se Napoli non è stata ancora sommersa è soltanto perché negli ultimi trent`anni siamo stati fortunati. E dal 1980 che ci siamo resi conti del risveglio del Vesuvio, se ci fosse stata un`eruzione non voglio immaginare quale scenario ci saremmo ritrovati davanti».
Cosa si aspetta dalla sua denuncia all’Ue?
«Che qualcuno salvi finalmente i napoletani».
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