In relazione alla comunicazione inviata ieri dal segretario di Radicali Abruzzo, intendo far presente che la decisione di revocare la data del Congresso è stata assunta nel corso di una riunione - cui hanno partecipato solo tre Associati - che in difetto di numero legale (il 50%) è chiaramente nulla e inesistente.
Venti sono gli iscritti in regola per il 2012 e dunque almeno dieci avrebbero dovuto essere i presenti.
Nel merito, i tre associati avrebbero respinto le dimissioni del Tesoriere, ritenendo di avere in tal modo fatto venire meno il presupposto che mi aveva determinato alla convocazione secondo quanto previsto lo Statuto.
Senonché, come ho (evidentemente inutilmente) già ampiamente fatto presente, la convocazione è stata effettuata sia per la mancata tenuta del Congresso entro il 31.12 che per le dimissioni del Tesoriere.
La decisione del 7 dicembre, in altre parole, avrebbe comunque dovuto rispettare la norma statutaria che impone l'obbligo di tenuta del congresso entro il 31.12. Così non è stato e, legittimamente, ho convocato il congresso avvalendomi della norma statutaria che me lo consentiva.
Ammesso e non concesso, pertanto, che fosse venuto meno un presupposto, residuerebbe comunque l'altro.
Inoltre, come è noto, le dimissioni costituiscono un atto recettizio, che si perfeziona senza bisogno di accettazione.
La mancata accettazione delle dimissioni costituisce un gesto di cortesia, un "invito al ripensamento" ma non certo un atto formale.
Sarebbe folle pensare che un soggetto possa essere costretto a rimanere in carica contro la propria volontà per il solo fatto che la propria decisione di lasciare l'incarico venga"respinta".
La Legge, intesa come rispetto delle regole, per noi radicali, ha sempre costituito l'unico faro.
E' per questi motivi che il Congresso dovrà svolgersi regolarmente il 24.
Alessio Di Carlo