di Francesco Bassini, da www.napolionline.org [3], 25-01-2013
NAPOLI - I pregiudizi culturali dell’antifascismo, rappresentano il peggior deterrente al contrasto di una filosofia che la Storia ha abbondantemente condannato. Tale mio personale pensiero è confermato dal clamore suscitato dall’arresto di sette “neofascisti” (SIC!) appartenenti a Casa Pound, arresti avvenuti ieri a Napoli.
La lettura degli stralci d’intercettazione effettuati dai ROS e diffusi in “fotocopia” dai media, inducono si allo sdegno, ma non certo al profilarsi di fattispecie giuridiche che avvallano i provvedimenti restrittivi firmati dal GIP Francesco Cananzi.
Delle due l’una. O stampa e televisione si sono limitati a “copiaincollare” il comunicato della Procura, cosa questa molto poco deontologica ma estremamente probabile, o la faccenda è destinata a sgonfiarsi nel giro di poche ore. Di certo, nessuno di chi ha scritto o ha commentato sull’argomento, si è preso la briga di leggersi l’ordinanza con cui il GIP ha motivato gli arresti e gli altri provvedimenti. Solo così infatti, sarebbe possibile comprendere se ci troviamo di fronte ad un vero disegno eversivo e antisemita o a chiacchiere fra post-adolescenti che, seppur inquietanti, non tracimano certa in qualsivoglia tipo di reato ipotizzato e contestato.
Se così fosse, da oggi in poi ognuno di noi dovrebbe stare ben attento a cosa dice chiacchierando con un amico o parlando al cellulare. Ma non credo sinceramente che, come spesso mi tocca leggere o sentire, noi tutti si viva in uno stato di Polizia.
Aspettiamo quindi, prima di giudicare o di lapidare quelli che alla fin fine potrebbero risultare solo dei ragazzini cresciuti cibandosi di un’ideologia discutibile ma non certo i “mostri” che oggi primeggiano sulle prime pagine dei giornali locali e nazional e rappresentati come delle nuove “camice brune”.
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