Oggi, mercoledì 19 dicembre, si è tenuta una conferenza stampa di Radicali Ferrara su anagrafe pubblica degli eletti, diritto, rispetto delle regole e della legalità. Il presidente dell’associazione, Mario Zamorani: la delibera che istituiva l’ anagrafe pubblica degli eletti e una serie di altri dati di trasparenza veniva approvata all’unanimità dal Consiglio comunale più di tre anni e mezzo fa dopo una raccolta di oltre 500 firme per una proposta di delibera di iniziativa popolare. Eppure poi non se ne fece niente. Seguirono molte azioni di lotta, compreso, nel marzo scorso, un digiuno di dialogo di 11 giorni che terminò con un incontro con il sindaco Tagliani che assicurava un pieno adempimento entro 15 giorni. Ma ben poco fu allora realizzato. Così nel mese scorso presentai una formale diffida, a termini di legge, ad adempiere alla delibera nella sua integralità entro 30 giorni e chiedendo inoltre i motivi del ritardo e il nome del responsabile del procedimento. Il sindaco non ci ha mai risposto ma, in tutta fretta, intanto ha deciso di aggiungere in rete una serie di dati relativi ad eletti e nominati, mostrando nei fatti di essere in evidente difetto. Eppure siamo ancora lontani da un pieno rispetto della delibera e quindi della legalità. Per questo oggi dico: i piccoli Radicali fanno un piccolo sgambetto al piccolo sindaco e subito i ferraresi ne traggono un piccolo tornaconto. Che i Radicali siano piccoli non merita ulteriori commenti, è sotto gli occhi di tutti. Il piccolo sgambetto è rappresentato dalla prima azione legale messa in atto: la diffida presentata assieme all’avvocato Pasquale Longobucco, contro l’opacità operativa del sindaco. Il sindaco ci sembra piccolo non solo per avere a suo tempo invitato i Radicali di Ferrara ad uscire dalla coalizione di centro sinistra di cui facevano parte per il fatto che chiedevano dialogo e partecipazione e facevano proposte politiche, aspetto cui questa amministrazione non sembra abituata; e come Grillo ai suoi che chiedono il confronto dice, suo modo, “fuori dalle p….”, così Tagliani, più elegante, ci ha detto: se non vi è condivisione si può tranquillamente passare all’opposizione; ascoltando il consiglio ce ne siamo andati. E’ piccolo anche perché dopo più di tre anni in carica non sembra avere assunto scelte o indirizzi memorabili. Comunque già ora siamo riusciti a fare sì che una serie di provvedimenti di trasparenza previsti dalla nostra delibera siano stati rispettati, per i diritti di tutti, a favore di tutti i cittadini di Ferrara. Oggi ci rivolgiamo ancora al sindaco garantendogli altri 30 giorni per arrivare finalmente all’adempimento esaustivo di quanto previsto dalla delibera; trascorso inutilmente questo tempo aggiuntivo procederemo alla presentazione alla Procura della Repubblica di un esposto – denuncia per omissione di atti di ufficio. Ancora chiedo all’assessore liberal e renziano Marattin se non ha niente da dire su questo argomento e se non ritenga giusto intervenire in qualche modo. Lo stesso faccio con tutti quanti i 40 consiglieri comunali: nessuno si muove? nessuno interviene? Il segretario dell’associazione Radicali Ferrara, Paolo Niccolò Giubelli, ha specificato le parti della pagina che ancora mancano, come le dichiarazioni dei redditi dei consiglieri, i dettagli sulle spese sostenute dai candidati per la campagna elettorale, l'elenco degli immobili del Comune, i dati essenziali di bilancio delle società partecipate e i testi delle delibere approvate dal Consiglio. L'Avv. Pasquale Longobucco ha aggiunto che il testo dell'esposto è pronto, e che verrà aggiornato nei prossimi giorni sulla base delle aggiunte fatte al sito del Comune; ricorda che quella che contestiamo è una omissione di atti d'ufficio e che l'iter seguito è quello che la legge prescrive per questi casi. Siccome quello che ci interessa è raggiungere il risultato e non procedere per vie legali, visti gli sviluppi, attenderemo altri 30 giorni; se dopo questa scadenza l'amministrazione risulterà ancora inadempiente, si procederà sicuramente con l'esposto.
Video conferenza stampa
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