L’associazione radicale Mariateresa Di Lascia, Luca Coscioni, CanaPuglia e A.S.C.I.A. assieme ai radicali pugliesi e privati cittadini, si riuniranno a Bari il 21 dicembre alle ore 10.00, davanti alla sede del Consiglio Regionale di via Capruzzi 212 per chiedere al Presidente Vendola e a tutti i consiglieri di calendarizzare con urgenza la legge che norma le modalità di erogazione dei farmaci cannabinoidi.
Dopo aver cercato, senza ottenerlo, un incontro con i consiglieri di Sel che avevano presentato la proposta di legge, per chiedere le ragioni che ostacolano l’iter della legge da quasi un anno; dopo aver inviato al Presidente Vendola, che tanto parla di diritti civili e di difesa delle fasce deboli della società, una lettera aperta, ignorata e rimasta senza risposta, abbiamo deciso di organizzarci e andare a trovare di persona i nostri rappresentanti regionali (durante un appuntamento a cui non possono mancare, l’approvazione del bilancio). Ci rendiamo conto che il momento sia delicato e che ormai i politici sono in campagna elettorale, occupati a racimolare consensi, ma ci sono questioni come quello del diritto alla salute e libertà di cura, che non possono aspettare i tempi della politica, e vanno aldilà delle contingenze del singolo mandato amministrativo.
I malati per i quali l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi è di vitale importanza, incontrano sistematicamente resistenze da parte dei medici e della burocrazia; serve una legge che definisca le modalità e agevoli l’erogazione di tali farmaci.
Non siamo disposti a credere che il principale ostacolo alla approvazione della legge che servirebbe a migliore la qualità di vita di molti malati, sia lo stanziamento di 100.000 euro previsti, da approvare dalla commissione bilancio. Esiste, infatti, una proposta alternativa all’importazione dei farmaci cannabinoidi dall’estero, come attualmente avviene, che farebbe risparmiare al Sistema Sanitario Regionale due terzi della spesa per ogni paziente. Tale possibilità è già prevista, ad esempio, dalla legge regionale del Veneto.
Che cosa sta aspettando la Puglia? Perché questo silenzio da parte dalle istituzioni? Perché questo silenzio da parte degli ordini e delle associazioni dei medici?
Invitiamo tutti a partecipare, ogni singola testimonianza è importante per dimostrare che i cittadini non accettano passivamente scelte non condivise, che è possibile chiedere e ottenere che i propri diritti vengano rispettati.