da www.ilmattino.it [3], 22-11-2012
NAPOLI – Sono oltre 82.000, tra militanti e simpatizzanti, gli elettori del centrosinistra che hanno completato le procedure di accredito per poter votare domenica alle primarie della coalizione in Campania.
Si tratta di numeri – sottolineano i responsabili del Pd per le primarie in Campania – che evolvono di ora in ora e che scontano anche alcune lentezze nelle procedure di caricamento dei dati affidati ai tanti volontari che stanno prestando la loro opera. Il dato – per quanto parziale – lascia presagire un’affluenza in linea con quella che nel 2005 si registrò per le primarie che incoronarono Romano Prodi a candidato premier del centrosinistra alle politiche del 2006.
La procedura di accreditamento con il rilascio del certificato potrà essere completata anche domenica prima di esprimere la propria preferenza.
I cittadini che hanno maturato il diritto al voto sono quelli che hanno sottoscritto – on line o negli uffici elettorali – l’appello di sostegno al centrosinistra ottenendo il certificato di elettore della coalizione. Questa la ripartizione del dato provincia per provincia: sono circa 40mila gli iscritti a Napoli; 20.000 a Salerno; 11.200 a Caserta; 7.000 a Benevento; 4.000 ad Avellino. L’organizzazione punta a garantire lo svolgimento delle operazioni di voto nel miglior modo possibile. Per questo motivo sono stati allestiti oltre 700 seggi in tutto il territorio così suddivisi: 210 seggi a Napoli e provincia; 198 a Salerno; 125 a Caserta; 106 ad Avellino; 77 a Benevento.
Gli equilibri
Sul piano politico gli equilibri sembrano ben delineati. Sulla carta Pier Luigi Bersani dovrebbe contare su una vasta maggioranza. Con lui è schierato gran parte del partito, i socialisti e anche pezzi dell’Idv. Voteranno per Bersani il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, il capogruppo in Regione Umberto del Basso de Caro e il consigliere regionale Tonino Amato (area Franceschini), il lettiano Mario Casillo, i bassoliniani Antonio Marciano e Andrea Cozzolino, i riformisti Peppe Russo e Luisa Bossa, il segretario regionale Enzo Amendola e i bindiani che fanno capo al deputato Salvatore Piccolo. Con Matteo Renzi si sono schierati l’ex sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri, l’ex tesoriere del partito Alfredo Mazzei e altri esponenti del territorio come il consigliere comunale di Ercolano Ciro Buonajuto. Il terzo incomodo, Nichi Vendola, ha dalla sua l’appoggio di alcuni esponenti di rilievo della vecchia giunta regionale guidata da Antonio Bassolino tra cui gli ex assessori Nappi e Buffardi oltre al consulente per i fondi europei Isaia Sales. L’Api sosterrà Bruno Tabacci mentre appare poco radicata l’altra candidata del Pd, la veneta Laura Puppato.
La partita
Si vota domenica. La competizione prevede anche un eventuale ballottaggio il 2 dicembre qualora nessuno dei candidati raggiunga il cinquanta per cento più uno dei voti validi. Possono partecipare alle primarie tutte le elettrici e gli elettori (registrati all’Albo della Coalizione di Centro sinistra «Italia Bene Comune») in possesso dei requisiti previsti dalla legge e coloro che compiranno 18 anni entro il 25 novembre, i cittadini europei residenti in Italia e i cittadini di altri paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e carta d’identità. Prima però occorre iscriversi all’apposito albo e firmare l’appello. Bisogna presentarsi all’ufficio elettorale più vicino (elenco consultabile su Italiabenecomune.it, www.pdcampania.it [4] o sui siti dei 5 candidati) e versare a copertura delle spese almeno 2 euro. È possibile sottoscrivere l’appello anche online, ma in ogni caso si tratta unicamente di una procedura di preiscrizione, che va comunque completata presso l’ufficio elettorale di appartenenza, che sarà presente in tutti i seggi il giorno stesso delle votazioni.
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